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I Fiordi della Norvegia 

Agosto 2017     
a cura di Teresa Ducci

La Norvegia paese scandinavo dove il giorno e la notte sembrano in una eterna guerra ed alternativamente hanno la meglio l’uno sull’altra.


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Il nostro viaggio inizia ad OSLO.
Città situata sulle sponde dell’Oslofjord che penetra nell’entroterra per circa 90 Km. Fondata nel 1048 era già sede di un insediamento di una comunità di Vichinghi che si dedicava al commercio ed alla costruzione di imbarcazioni con chiglia alta, un unico albero con una grande vela quadrata, un timone laterale e lo scafo simmetrico con poppa e prua uguali così da poter manovrare la nave in entrambe le direzioni senza doverla ruotare. Ciò rendeva agevole la navigazione in un mare ostile, colmo di iceberg e lastre di ghiaccio. A testimonianza, il Museo delle Navi Vichinghe ospita navi ben conservate in quanto ritrovate in tre grandi cumuli funerari sul Fiordo di Oslo. Infatti queste navi furono seppellite più di 1100 anni fa come veicolo di passaggio nel mondo dei morti dei loro proprietari. Il museo espone, inoltre, eccezionali reperti ritrovati nelle tombe, come slitte e carri con varie decorazioni in legno; attrezzi e tessuti di vario genere. Una grande cartina descrive i movimenti dei Vichinghi attraverso i fiordi per conquistare nuove terre in ogni direzione del globo.

La città moderna si presenta molto vivace ed animata. Strade ampie e tanta gente che passeggia. L’atmosfera che si respira è di una città, che pur con un traffico abbastanza intenso, appare ordinata, tranquilla e rispettosa delle regole.
La via più bella ed elegante di Oslo è, senza dubbio, Karl Johans Gate, una strada pedonale nel cuore della città. Si estende dalla zona della Stazione Centrale, fino al Palazzo e ai giardini reali ed è un susseguirsi di negozi e alberghi molto eleganti. Bar e ristorantini con tavolini a bordo marciapiede offrono un punto d’incontro e di ristoro. I prezzi non sono proprio popolari il che fa supporre che il servizio è dedicato all’élite, pur tuttavia sono tantissimi i turisti e le persone che affollano la strada.
Notevoli sono le nuove costruzioni di Oslo, tra le quali va menzionato il Teatro dell’Opera con la facciata in marmo bianco di Carrara
e pareti interamente a vetri tenuti da una piccolissima cornice metallica per permette la massima visibilità all’esterno. Costruito sull'area del porto. Il suo tetto bianco inclinato sembra emergere dal mare. Un lungo camminamento in salita sembra invitare a raggiungerne la cima per ammirare il panorama della città e del suo fiordo.
La Galleria Nazionale è la più ricca ed importante esposizione d’Arte in Norvegia. Noi ci siamo dedicati alla visita della sezione moderna ed in particolare ad una stanza interamente dedicata alle opere di Edvard Munch tra cui una versione del famoso “Urlo”.
Molto interessante ed attraente è stata la visita alla collina di Holmenkollen, dove si erge il trampolino di lancio per le gare sciistiche che sicuramente ci è capitato di vedere almeno una volta in TV. Si tratta del più antico trampolino di lancio per il salto con gli sci.
Nel tempo è stato via via modificato ed ampliato. Una cremagliera permette di arrivare alla sommità del trampolino da cui lo sguardo si estende su tutta la città disseminata sul fiordo. La base del trampolino ospita il Museo degli Sci che percorre 4000 anni di storia dello sci e della sua evoluzione.

Una delle più grande attrazione di Oslo è il Parco Vigeland, praticamente un museo a cielo aperto. Uno spazio verde che occupa circa 32 ettari di territorio nel quale lo scultore norvegese Gustav Vigeland ha espresso tutta la sua arte attraverso ben 193 sculture in bronzo, granito e ferro battuto per un totale di 600 figure che vogliono rappresentare i vari aspetti della vita e che l’autore stesso definì “La grande visione”, ovvero il percorso della vita umana raccontata attraverso la rappresentazione dei sentimenti: dalla relazione tra uomo e donna ai rapporti tra adulti e bambini. Tutte le figure umane sono rivolte verso un monolite marmoreo al centro di 4 viali che accedono alla piazza con 4 cancelli in ferro battuto. Tra le opere  più celebri e famose  la statua di bronzo del Bambino Arrabbiato, il Monolite formato da una serie di figure umane intrecciate ed aggrovigliate tra loro, rigorosamente nude quasi a dimostrazione dell’essenziale umano e la Ruota della Vita, un colossale gruppo in bronzo in cui quattro bambini e quattro adulti legati in un cerchio rappresentano le fasi della vita stessa.



Itinerario





Foto Oslo

   Stavkirke        

Il nostro viaggio continua verso i fiordi occidentali della Norvegia. Durante il tragitto in pullman ci fermiamo a LOM nel cuore del parco Nazionale di Jotunheim per visitare una delle più belle ed antiche chiese di legno norvegesi: la Stavkirke che tradotto letteralmente significa la Chiesa dei pali. Fu costruita intorno al 1100, molto probabilmente su un tempio pagano, quando si diffuse in Norvegia la religione cristiana. La sua costruzione poggia su 4 pilastri in legno. L’interno della chiesa presenta tre navate con pareti dipinte da un noto pittore dell’epoca, Eggert Munch, che non sembra avere legami di parentela con il più moderno e conosciuto Edvard.
Per la brevità delle funzioni cristiane, la chiesa non prevedeva banchi ed i fedeli assistevano alle preghiere in piedi. Solo intorno al 1600, con la riforma luterana, che prevedeva funzioni più lunghe, nella chiesa vennero aggiunti i banchi con sedili al fine di trattenere i fedeli fino alla fine dei sermoni.
All’esterno è circondata dal cimitero: un prato verde che esalta l’architettura ed il colore della chiesa sul quale si erigono semplici lapidi in marmo alle cui basi crescono fiori colorati. Tutt’intorno regna sovrana la quiete.

Proseguiamo il nostro viaggio per il GEIRANGERFJORD.
Un battello ci attende per la navigazione
del fiordo. La temperatura è senz’altro rigida, ma non ci impedisce di rimanere all’aperto, durante la navigazione, per godere e fotografare tutti gli angoli e le anse del fiordo. Geringer è uno dei
fiordi norvegesi più scenografici con pareti verdissime, in alcuni punti a strapiombo sull’acqua, dalle quali scendono numerose cascate. A molte
di esse sono stati attribuiti dei nomi:
le Sette Sorelle, il Presidente, il Velo
della Sposa
, sulle quali si intrecciano
diverse leggende e storielle.
Il cielo nuvoloso rende l’acqua di color
verde-grigio che rispecchia il paesaggio
ed il riflesso è così nitido da sembrare
reale.










 Foto Lom
Geirangerfjord Alesund

In serata, ma chiaramente per
la stagione la serata è ancora molto luminosa, arriviamo ad
ALESUND. Uno dei porti pescherecci più attivi della Norvegia. Prima di scendere nel centro città l’abbiamo ammirata dall’alto. Un agglomerato di case abbarbicate su sette isolette della costa occidentale. Uno paesaggio pittoresco che fa da cornice al sinuoso fiordo. Un incendio nel 1904 la distrusse completamente, ma venne ricostruita in pochissimi anni con un’architettura in stile Art Nouveau che conferisce alle case ed ai quartieri un’eleganza particolare. Le case che si affacciano direttamente
sull’acqua fanno pensare subito ad una sorta di Venezia del Nord ed è piacevolissimo e rilassante passeggiare attraverso le stradine che si aprono su scorci incantevoli e suggestivi.

Il giorno successivo ci rimettiamo in viaggio per la prossima navigazione. Raggiungiamo il punto di imbarco sia per via terra, con il pullman, sia per via mare, attraversando piccoli canali con battelli di linea. Infine salpiamo alla volta della crociera sul SOGNEFJORD.
Il Sognefjord è uno dei fiordi più lunghi della Norvegia. Si estende nell’entroterra per 204 Km, raggiunge una profondità massima di più di 1.300 metri e le montagne che lo circondano arrivano a più di 1.700 metri di altezza. Si snoda in diversi bracci tra le montagne ripide costellate di piccoli villaggi pittoreschi. Il braccio più stretto è il famoso Nærøyfjord riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Oltre che da una vista meravigliosa, la navigazione è allietata dai gabbiani che  si avvicinano al battello elemosinando qualcosa da mangiare. La temperatura bassa non permette di sostare per molto tempo sul ponte del traghetto, ma vale la pena resistere un po’ al vento gelido e godersi l’incantevole vista.
Pernottamento a Stalheim nell’albergo omonimo immerso tra le montagne lontano da ogni traccia d
i insediamento umano.
                   

Partenza da Flam, in treno panoramico, per arrivare alla nostra ultima tappa Bergen.
Forse perchè l’aspettativa del treno panoramico presupponeva un tetto trasparente e grandi finestrini, l'escursione è risultata un po’ deludente. L’unica fermata del treno è stata per ammirare una delle cascate più imponenti.  Ci è stato permesso di scendere dalla carrozza per scattare qualche foto mentre una figura femminile appariva e scompariva con movenze di danza da un rudere in alto, a ridosso della cascata, accompagnata da un sottofondo musicale. In fondo anche questo spettacolo non è stato entusiasmante, sembrava piuttosto una squallida
performance per turisti.









 Foto Sognefjord

















Foto Bergen

Finalmente BERGEN. Incantevole cittadina il cui significato del nome è ”Terra delle Montagne”. Considerata porta d’ingresso dei fiordi, con il suo porto, è stata fin dall’antichità, snodo per i commerci con l’estero. Capitale della Norvegia nel XIII secolo , divenne una stazione commerciale della Lega Anseatica, un’alleanza di città nordiche che stabilì nel quartiere di Bryggen la roccaforte del monopolio dei commerci su gran parte dell’Europa settentrionale e del mar Baltico. Il quartiere di Bryggen, oggi riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, mantiene ancora intatti edifici in legno usati come magazzini o alloggi per i mercanti stranieri.
La città moderna si estende su varie isole del fiordo. A contrasto con il suo clima spesso grigio e piovoso (sembra sia la città più piovosa della Norvegia), le case dalle facciate colorate e dai tetti spioventi rallegrano il paesaggio offrendo scorci originali e allettanti.
Al porto di Bergen merita una visita il Mercato del Pesce.
Sotto tendoni color rosso vermiglio, bancarelle colme di pesce freschissimo. Gamberi, giganteschi granchi reali, salmoni, merluzzi e bistecche di balena sono tra il più comune pescato. Molti banchi sono attrezzati con griglie per cuocere o grigliare il pesce appena scelto e gustato accomodandosi ai tavolini sul retro dello stand. Il costo è accessibile e l’esperienza di una grigliata di pesce freschissimo è sublime.
Un po’ fuori città è visitabile la Casa di Edvard Grieg, compositore di Bergen, il più famoso della Norvegia, che per 22 anni si ritirò a vivere a Troldhaugen, una località appena fuori Bergen per trovare ispirazione nella tranquillità e quiete.
Una casa non molto grande, ma immersa completamente nel verde sulle sponde del lago
Nordås

Staccata dal corpo centrale della casa, immersa totalmente nel verde, Grieg si fece costruire una capanna-rifugio in legno dove si ritirava per comporre evitando così che qualsiasi 
rumori della quotidianità domestica lo distogliesse dal suo lavoro. Niente di più di una semplice stanza, arredata con uno scrittoio, un pianoforte ed una grande finestra che apre la vista al lago e al paesaggio. Veramente il luogo ed il paesaggio sembrano favorire quella serenità necessaria alla produzione artistica. 
Rimase in quella casa fino alla fine dei suoi giorni e fu sepolto, nel bosco circostante in un sepolcro scavato nella rupe con una lastra di marmo incastonata nella roccia dove sono rudimentalmente incisi il suo nome e quello di sua moglie Nina
.

Prima di lasciare Bergen, ci siamo concessi uno sguardo d’insieme dal Monte Floyen. Una cremagliera parte dal centro della città, vicino al porto ed al mercato del pesce, e raggiunge la cima del monte da cui si gode un’impareggiabile panorama. Lo sguardo si estende su tutto il fiordo. Sembra di trovarsi di fronte ad una carta geografica con una dettagliata visibilità delle insenature cosparse di case colorate dai tetti spioventi.

Da Bergen, torniamo ad Oslo, ma solo per riprendere la via del ritorno verso casa.
Lasciamo questa immensa distesa di acqua che si incunea nella terraferma dando vita a piccoli agglomerati di case abbarbicate sulle montagne come fossero state posate lì con la delicatezza di chi prepara un presepe.

      Fine