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Marocco

Dicembre 2008-Gennaio 2009

a cura di Teresa Ducci

Meknes

"Meknes degli ulivi", così è chiamata quella che fu la prima capitale del Marocco. Si accede alla città, circondata da una triplice cerchia di mura attraverso la Bab el-Mansour, la più bella porta di tutto il Marocco. All’esterno si estende una ampissima piazza detta delle demolizioni in quanto, per la sua costruzione,  venne demolito un agglomerato di abitazioni così da creare un vasto spazio per  permettere ai visitatori di godere la bellezza della porta.
All’interno della città,
la Medersa cioè la scuola coranica dove venivano istruiti alle pratiche islamiche i bambini già dai quattro anni e rinchiusi in celle per non permettere loro di scappare.

I granai di Moulay Ismail. Immensi edifici in cui si conservava il grano e una maestosa scuderia dove, secondo la leggenda, venivano accuditi ben 12.000 cavalli.
Da non mancare è un giro nella medina e nel suq dove tintori, lattonieri, cestai, venditori di ferro battuto, di tessuti, di sete, di carne danno vita, colore e odore ad un quadro medioevale che la civiltà occidentale ha ormai irrimediabilmente perduto.