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Rwanda
Agosto 2011

a cura di Teresa Ducci

 

Tra Natura,  Memoria e Ricostruzione

Gihanga, primo re del Paese, aveva tre figli, Gatwa, Gahutu e Gatutsi.
Una sera consegnò a ciascuno un secchio di latte. Gatwa lo bevve tutto, Gahutu un po’ lo bevve, un po’ lo rovesciò, Gatutsi lo conservò con cura e il mattino dopo lo restituì al padre. Gihanga decise allora di affidare a Gatutsi la ricchezza più importante del Paese, le vacche. Gahutu avrebbe potuto guadagnarne alcune solo lavorando con fatica nei campi, mentre Gatwa se le sarebbe dovute scordare, non avrebbe potuto rimediare alla sua dabbenaggine.Così in forma di leggenda, è riassunta la situazione del Rwanda precoloniale. I twa, cacciatori pigmei e originari abitanti del Paese, sono al più basso gradino della scala sociale…….. Gli hutu, arrivati dal Camerun portano il ferro, l’agricoltura e l’allevamento, costituiscono la grande massa dei contadini. I tutsi sono nomadi pastori-guerrieri che in Rwanda si insediano tra il XIII e XIV secolo arrivando dal nord; tra di loro alcuni si sono arricchiti e hanno formato élite e dinastie
. (dal libro di Daniele Scaglione “ Rwanda istruzioni per un genocidio”):

Anticamente si poteva passare da un gruppo ad un altro, ci si poteva sposare tra gruppi diversi. La differenza era prevalentemente di tipo sociale: i Tutsi erano più ricchi degli Hutu e nell'ultimo gradino della scala sociale vi erano i Twa. Ma non era definitivo, chiunque poteva migliorare la propria condizione.
I colonizzatori belgi fecero l'errore di considerare questi gruppi come delle divisioni razziali. Introdussero le carte di identità e iniziarono a classificare rigidamente i ruandesi in funzione del loro status sociale e delle loro caratteristiche somatiche, in particolare distinguendo chiaramente fra Hutu e Tutsi. I Tutsi, pur essendo una minoranza, rappresentavano l'aristocrazia della società, e possedevano la terra e il bestiame. Gli Hutu svolgevano il lavoro agricolo.
Verso la metà del XX secolo, tra le due caste cominciò un drammatico conflitto a causa della terra. Iniziarono stermini di massa che coinvolsero l'intera regione fin dal 1962 e che si tramutò in un vero genocidio nel 1994.
Un genocidio che fu uno dei più sanguinosi episodi della storia del XX secolo. Dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente, a colpi di armi da fuoco, machete e bastoni chiodati, tra 800.000 e 1.000.000 di persone.
La terra delle mille colline (così viene detto il Rwanda) rimase profondamente ferita e la sua ricostruzione ancora oggi è difficile.



 

Il nostro viaggio è organizzato da un’associazione onlus italiana “ Progetto Rwanda” impegnata nella ricostruzione della regione africana dal 1996 nel campo della tutela dell’infanzia, dell’istruzione, della promozione dei diritti delle donne e della cultura della pace.

http://www.progettorwanda.it/

Il viaggio ha come scopo la scoperta del bellissimo territorio ruandese composto da colline, montagne, laghi e vulcani; la conoscenza diretta della situazione del Ruanda dopo il genocidio nonchè la visita ai ragazzi e alle ragazze che la maggior parte di noi sostiene a distanza tramite l’associazione.