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(Gisella Malagodi)
Bilanci della formazione online: (Laura Bertola) (Paola Lerza)
(29/05/2006)
Il virtuale che si fa reale (Newsletter ENIS gennaio 2007)
23 settembre 2007 (Paola Lerza)
Laboratori creativi curricolari per Docenti (Forumlive)
Il lustro di un lustro |
BILANCI DELLA FORMAZIONE ONLINE ... e di una tutor
Quando ricevetti dal mio DS l’incarico di fare il tutor per i corsi ForTic della piattaforma A dell’Indire, devo ammettere che non ne fui particolarmente entusiasta. Poi, però, prevalse la curiosità, lo stimolo nuovo che veniva dal fatto di doversi rapportare ai Colleghi, anziché agli alunni, e quindi in modo diverso e con finalità diverse. Fu una bella esperienza, tutto sommato, anche se la maggior parte dei miei corsisti era appena in grado di accendere un pc e di digitare un testo non formattato su un foglio di Word. E modesti furono i risultati, soprattutto per difficoltà di ordine pratico: malfunzionamento delle macchine a scuola, lentezza e problemi di sovraccarico nel collegamento in rete, impossibilità di alcuni corsisti di collegarsi da casa per mancanza del computer e/o di internet. Però, se non altro, riuscii a entusiasmarli con le animazioni di Powerpoint, o a stupirli con le potenzialità della rete, o a far capire loro l’utilità didattica di un archivio personale informatizzato. E adesso mi piace vedere che si preparano i testi delle verifiche in Word, o ricercano con interesse materiale didattico in rete, o, perché no, mi mandano una mail di saluti. Dell’offerta blended della piattaforma Indire dedicata al percorso A essi utilizzavano quasi esclusivamente i sette corsi strutturati, sentendosi protetti e quasi gratificati dal fatto di avere un accesso riservato, personalizzato attraverso l’uso di un nickname e di una password; qualcuno fece anche brevi comparse nella classe virtuale, ma nessuno, nonostante le mie sollecitazioni, provò mai a entrare nel forum. L’unica persona del corso che lo fece fui io. Mi trovai davanti una piattaforma sicuramente ben strutturata e dotata di un’interfaccia di facile fruizione, ma fin troppo articolata sia nelle sezioni disciplinari, dove gli interventi finivano col frazionarsi in molti fili spesso poco differenziati, sia nelle discussioni libere, dove la “sindrome da post selvaggio” determinava un’ effervescente – ma non disorientante – entropia. La frequentazione assidua della piattaforma – soprattutto quella del forum D, riservata alle mie discipline di insegnamento – mi mise a contatto con un mondo assolutamente nuovo eppure familiare, già visto eppure tutto da scoprire. Ne erano protagonisti i Colleghi, ne era teatro la scuola: il tutto orbitava insomma attorno alla mia realtà quotidiana, eppure… era diverso. Era diverso il modo di salutarsi e di comunicare: cordiale, disponibile, attento, non distratto e superficiale come nella routine giornaliera. Era diverso il modo di ascoltarsi e di raccontarsi: profondo, immediato e diretto, non diffidente e annoiato come nello squallore delle sale professori. Ma soprattutto era diverso il modo di condividere, di informarsi e di aggiornarsi a vicenda, di collaborare. Quello che negli spazi reali della scuola appare forse la cosa più difficile da realizzare, cioè la condivisione delle esperienze, lo scambio dei materiali, la collaborazione, veniva attuato nel virtuale con una naturalezza sorprendente, con una disponibilità straordinaria da parte di tutti, e ciascuno dava o riceveva senza ostentazione, e sempre con estrema semplicità. E poi c’era l’entusiasmo. Evidente, palpabile. L’entusiasmo di chi si avvicinava per la prima volta al mezzo informatico scoprendone pian piano le potenzialità, e l’entusiasmo di chi poteva finalmente comunicare con persone “dello stesso mondo” – la scuola – , un mondo che paradossalmente è sempre stato un po’ restio alla comunicazione “tra pari”. E’ chiaro che in un simile contesto tutto diventava più facile, a cominciare proprio dall’uso delle nuove tecnologie: si chiedevano suggerimenti, si facevano prove, ci si scambiavano allegati…e bastò davvero poco perché il clima diventasse accogliente, rilassante, gratificante. I toni scanzonati e informali di molti messaggi non andavano a scapito della professionalità, anzi! L’inserimento di fili originali e creativi stimolava la fantasia, risvegliava il desiderio di portare anche nelle scuole un po’ di quella carica vitale che emanava dalle pagine virtuali del forum. E poi, cosa da non sottovalutare, era la prima volta che insegnanti di ogni ordine e grado si ritrovavano tutti insieme su una piazza nazionale, a scambiarsi informazioni ed esperienze, superando quelle diffidenze “storiche” che purtroppo hanno scandito per decenni i compartimenti stagni della scuola italiana. Così, piano piano, giorno dopo giorno, sera dopo sera, la comunità virtuale della piattaforma verde si è cementata, è divenuta stabile, e il forum si è trasformato in un “salotto di lavoro”, è diventato un appuntamento quotidiano dove rilassarsi, imparare, dialogare con gli amici. Tanto che, in due anni di vita, è stato testimone di molti incontri reali e della nascita di amicizie solide e durature, che hanno dimostrato una volta di più quanto la linea che separa il virtuale dal reale, se c’è la voglia, se c’è l’entusiasmo, è davvero molto sottile. (Paola Lerza)
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