La grafica di Gisella

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di
Gisella Malagodipagina a cura di Marisa Galiani

 

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Convitto “Colombo” Genova - ore 10

Le finestre sono aperte, ma neanche un filo d’aria. I pc accesi rendono ancor più rovente il locale.

Devo illustrare rapidamente alcune potenzialità di photoshop.

Mannaggia alle mie corde vocali con noduli. Ce la farò? Clara sta intanto trafficando per copincollare la sua versione antidiluviana, ma pur sempre valida di photoshop sui vari pc. Il tutto richiederà un po’ di tempo. - Meno male! - penso tra me e me. Quanti partecipanti! Saranno tutti interessati al programma? Non credo. C’è pure un ragazzino, così tranquillo da non assomigliare per nulla a quelli che ritrovo a scuola. Qualcuno si fa vento col ventaglio. Me lo sono portato anch’io, efficacissimo, in paglia, ma troppo grande, e l’ho già mezzo massacrato nel tentativo di rinchiuderlo a forza nella borsetta. Con una mano aziono il mouse, con l’altra il ventaglio, finché non so più che cosa sto usando e vado in confusione. Meglio abbandonare l’idea. Mi sento colare gocce di sudore dalla fronte, ma eroicamente resisto.

Mi siedo al tavolo in fondo, un po’ isolato. Cerco disperatamente un microfono. Maria Luisa crede che ci sia, ma poco dopo arriva la smentita di Alberto che ha fatto una ricerca approfondita. Si parte. Non ho avuto tempo di prepararmi un canovaccio degli argomenti e vado a ruota libera.

 

Devo armonizzare gli spazi delle spiegazioni con quelli delle esercitazioni. Non sempre ci riesco e qualcuno resta indietro. Per fortuna Marisa, Teresa e Lucia si prodigano a dare lezioni di recupero individuali a chi ne ha bisogno.

Aprire le immagini, sovrapporle, creare sfumature, fin qui tutto procede bene. Qualche intoppo si presenta con le maschere perché la vecchia versione di Adobe non corrisponde in tutto a quella che uso io. Do delle indicazioni che non posso dimostrare, ma chiedo ai presenti di basarsi sulla fiducia.

Con Photoshop 8 o successivi il procedimento funzionerà di certo. Noto qualche sguardo incredulo, ma fingo noncuranza.

Meglio passare a cose più semplici: seleziona copia incolla su nuova immagine. Ecco, ha funzionato. Qui la prova generale è di grande soddisfazione. Noto con piacere che anche i non interessati alla grafica sono diligenti ed eseguono i compiti.

Continuo a parlare e qualcuno forse comincia ad annoiarsi. Le mie corde vocali sono in difficoltà anche al minimo brusio che mi costringe ad alzare la voce. Per fortuna c’è Paola, attenta, che gira per i banchi e bacchetta chi parla.

Finalmente una pausa, un intervallo. Il sudore mi cola dalla fronte. Riprendo il ventaglio. Un ben di Dio con assortimento di dolce e salato sta riversandosi sul grande tavolo del locale. Per il momento voglio soltanto bere! I flash delle foto non cessano un istante di illuminare i piatti, le brioches, i torroncini napoletani di Sebastiana che si chiama così, ma che preferisce essere chiamata Brigida, l’espressione soddisfatta di chi addenta voracemente la favolosa focaccia genovese… Chi potrà mai essere? Una a caso, la nostra amata zanza… frattalista doc di nome Marisa. Che confusione! Il caldo mi dà alla testa.

Finita la baldoria si ricomincia, ma per poco, per fortuna. E’ quasi ora di andare a pranzo.

 

Si programma un veloce ripassino per il giorno successivo, questa volta però ricorrendo a tecnologie più avanzate: non mi limiterò a parlare ma, dopo aver collegato in rete tutti i pc, descriverò via via le varie operazioni e i presenti potranno vederle sul proprio monitor. A dire il vero io non so collegare nulla, ma si prodigano Alberto, Ada, Paola, Maria Luisa. Sono in buone mani.

Tutto stavolta fila molto liscio, le corde vocali non sono più sottoposte a stress e le frattaliste non necessitano più di correre per i banchi. Miracoli del progresso e della scienza!

Peccato però che non esista neppure un ventilatore qui al Convitto.

Alcune semplici funzioni di Photoshop, quali l’utilizzo dello strumento curve per schiarire o scurire le immagini con effetti particolari, colpiscono i presenti. Fantastico! Ho avuto anch’io il mio momento di gloria! Eppure è semplice come l’uovo di Colombo. Molti sostengono che continueranno a casa ad esercitarsi. Devo credere loro?

Il ragazzino pare molto coinvolto e non ha mai fiatato. Due tipi eccezionali, lui e la sua mamma, capitati qui a Genova inaspettatamente e che hanno subito raccolto la simpatia di tutti.

 

Meno male che nel pomeriggio si va a San Fruttuoso. Devo assolutamente riuscire a fare un bagno!
 

Gis