3°Convegno Forumlive 2007 

17-18-19 Luglio - Catania

 

 

 

                   Catania casa mia

Quando si pensa a Catania, viene subito in mente l'Etna, Sant'Agata, il sole, il mare, Carmen Consoli, il calcio, Giovanni Verga, Pippo Baudo, la mafia, Fiorello, Franco Battiato, i cannoli ... Catania, sì, è tutto questo ... ma è molto altro ancora. Fondata dai Greci nel 729 a.c., vanta 2700 anni di storia, con periodi alterni di grande splendore e di sottomissione a popoli conquistatori. Durante la dominazione romana la città certamente avrà vissuto un periodo di benessere e splendore, lo testimonia la costruzione di un Anfiteatro, così grande ed imponente che, per dimensioni, resta secondo solo al Colosseo. Normanni, Svevi e Aragonesi posero in Catania la loro residenza ed in quel momento storico la città assunse una speciale valenza strategica, infatti Federico II  di Svevia vi fece costruire il Castello Ursino proprio perchè intendeva fare divenire il Mediterraneo, e con esso Catania, il cuore del suo Impero. Naturalmente non fu sempre così felice la vita del suo popolo, che dovette subire la prepotenza di conquistatori tiranni e crudeli, ai quali spesso si ribellò. Un altro momento di fortunata contingenza Catania lo visse durante il dominio di Alfonso D'Aragona, ricordato anche per avere fondato nella città, nel 1434, una delle prime Università italiane, sicuramente la prima in Sicilia, divenuto centro propulsivo di studi e riferimento culturale ancora attivo e fortemente incisivo nel panorama nazionale. La città si presenta anche aperta e tollerante, punto d'incontro di popoli e culture, è passata sotto diverse dominazioni: greca, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, angioina, aragonese, spagnola ... che tanto della loro cultura hanno lasciato in eredità, non solo in opere architettoniche, soprattutto in costumi ed in quelle tradizioni che oggi rappresentano una componente importante del patrimonio culturale catanese. La sua gente è considerata raffinata, frequentatrice di salotti culturali, teatri di prosa e di musica lirica, si interessa di arte ed esprime grande rispetto per la natura, rispetto misto a timore reverenziale, indotto dalla pericolosità del vulcano che la domina, ma è anche gente creativa, dinamica, intraprendente, ironica e ... generosa. Da sempre la città è stato vivace centro di attività economiche e scambi commerciali, nel passato come nel presente, e, seppure piegata varie volte da popoli che in essa hanno visto una meta ambita di conquista e che in più occasioni l'hanno saccheggiata e rasa al suolo, seppure messa in ginocchio da lava e terremoti, il suo popolo ha trovato sempre la forza e il coraggio di farla risorgere dalle macerie, più bella e intraprendente di prima. Dopo il terremoto del 1693 è stata ridisegnata da illustri architetti (Vaccarini, Ittar), con l'impronta barocca che oggi conserva, ed è stata ricostruita in pochi anni con il vivace contributo della sua gente. Una città, dunque, "rinata" diverse volte e che continua a "rinascere", come sta avvenendo ancora adesso, dopo un periodo di degrado morale che l'ha portata spesso alla ribalta della cronaca nera nazionale. Del rinnovamento che sta vivendo oggi Catania siamo orgogliosi e fieri testimoni. Una nuova vita che si coglie ad ogni ora e in ogni angolo della città e che sta ridando vigore ad un vecchio detto, tanto amato dai catanesi, secondo il quale Catania è " 'a città unni non si mori mai" ... Catania è certamente la città da' Santuzza e delle candelore, ma è anche la città dove hanno vissuto Caronda, Vincenzo Bellini, Stesicoro, Federico De Roberto, Mario Rapisarda, Giovanni Verga, Nino Martoglio ... è la città dei cannoli, dei gelati, delle spiagge di sabbia "bionda e bruna", di Villa Bellini, da' piscaria e da' fera o' luni. E' la città del sogno e degli aspri contrasti ... E' la città in cui il turista teme di venire e dalla quale non vuole più andare via e spesso ritorna e si ferma ..., dove il temperamento e il cuore della sua gente hanno l'intensità del fuoco dell'Etna e sono così grandi da fare tornare l'emigrante, ce lo ricorda lo stesso Verga, perchè i suoi colori e profumi chi va via non può trovarli in nessuna parte del mondo. Io medesima ho vissuto l'esperienza dell'emigrante di Verga, ero andata via perchè Catania  mi "stava stretta", sono tornata perchè non ho saputo viverle lontana e perchè solo a Catania ho ritrovato la mia terra e ...

............"il profumo di casa mia".

                                                                                                                                   Sebastiana Schillaci