Sc. Superiore- Il mito del progresso


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IL MITO DEL PROGRESSO

Tra entusiasmo e paura

 

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Icona iDevice Presentazione del tema
Quando, nel corso dei secoli XVIII e XIX, si costruirono in Europa le prime ferrovie e comparvero i primi treni sferraglianti (le "macchine a vapore"), l'impatto sull'opinione pubblica fu enorme e si ebbe davvero l'impressione di essere alle soglie di una nuova era, che avrebbe rivoluzionato il sistema logistico e dei trasporti. Attraverso ponti e gallerie, il treno era l'unico mezzo in grado di superare distanze prima ritenute invalicabili; collegava luoghi lontanissimi accorciando enormemente i tempi di percorrenza, consentiva il trasporto contemporaneo di una quantità incredibile di merci e di persone, apriva prospettive inaudite.

Ma nel contempo, come tutte le grandi novità, incuteva un senso di paura e di sgomento: la sua presenza era troppo invasiva, con quelle strade ferrate che deturpavano il paesaggio, con quel rumore assordante intervallato da fischi acuti e quel fumo denso e nero che ne segnalava il passaggio anche a distanza. Per l'immaginario collettivo, fu quasi naturale l'accostamento con una creatura diabolica che aveva in sé il fascino proibito e seducente del male.

Teresa Ducci

immagine di Teresa Ducci

Vittoria Giordano

immagine di Vittoria Giordano

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Le carrozze a vapore (G.G. Belli, Sonetti, 1843)

I papi, da sempre espressione di una mentalità conservatrice, si erano sempre rifiutati di far costruire ferrovie sul territorio dello Stato della Chiesa, incarnando a livello "alto" una mentalità popolare "bassa" che Belli esprime in questo sonetto. Il treno è visto come una diavoleria, un inganno e un pericolo per la gente. Se così non fosse, infatti, il papa se lo sarebbe senz'altro accaparrato.


Che naturale! Naturale un cavolo.
Ma pò èsse un affetto naturale
volà un frullone com'avesse l'ale?
Qui c'entra er patto tacito cor diavolo.


Dunque mo ha da fà piú quarche bucale
d'acqua che sei cavalli, eh sor don Pavolo?
Pe' mé, come l'intenno ve la scavolo:
st'invenzione è tutt'opera infernale.


Da sl che poco ce se crede (dimo
la santa verità), 'gni giorno o dua
ne sentímo una nova, ne sentímo.


Sì, cosa bona, sí: bona la bua:
si fussi bona, er Papa saria er primo
de mette ste carrozze a casa sua.




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Il Belli affronta il discorso del treno con tono
  
solenne e preoccupato
ironico e polemico
scherzoso e ottimista

La prospettiva da cui Belli osserva la novità del treno è quella
  
dell'intellettuale progressista
della classe sociale agiata e conservatrice
dell'uomo disincantato, a cui è negata ogni possibilità di miglioramento

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Inno a Satana, vv. 169-200 (G. Carducci, 1863)

L'Inno a Satana - simbolo del libero pensiero che oltrepassa le barriere secolari dell'oscurantismo clericale - si conclude con l'identificazione della straordinaria creatura diabolica con il treno, il nuovo mezzo con cui l'uomo supera gli ostacoli e accorcia le distanze.


Un bello e orribile
Mostro si sferra,
Corre gli oceani,
Corre la terra:
Corusco e fumido
Come i vulcani,
I monti supera,
Divora i piani;
Sorvola i baratri;
Poi si nasconde
Per antri incogniti,
Per vie profonde;
Ed esce; e indomito
Di lido in lido
Come di turbine
Manda il suo grido,
Come di turbine
L'alito spande:
Ei passa, o popoli,
Satana il grande.
Passa benefico
Di loco in loco
Su l'infrenabile
Carro del foco.
Salute, o Satana,
O ribellione,
O forza vindice
De la ragione!
Sacri a te salgano
Gl'incensi e i voti!
Hai vinto il Geova
De i sacerdoti.



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In Carducci l’immagine del treno è simbolo
  
Della liberazione dalla superstizione religiosa
Della potenza dell’intelligenza che Dio ha dato all’uomo
Dell’inquietudine dell’umanità sempre volta a nuove conquiste

Satana rappresenta
  
Il Male assoluto che alletta e distrugge gli uomini
L’irrefrenabile tensione verso la conquista del potere
La rivolta contro l’oscurantismo e la forza della ragione

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a -I like to see it lap the miles, E.Dickinson, Tutte le poesie, 1862
b -La via ferrata, G.Pascoli, Myricae, 1891

Le poesie di Giovanni Pascoli e di Emily Dickinson insistono soprattutto sull'impatto ambientale del treno: più cauto il poeta italiano, che tenta di inserire armonicamente la presenza della strada ferrata in un contesto rurale; più entusiastica la poetessa anglosassone, affascinata dal mostro di ferro che divora le distanze


A - It's a short descriptive poem full of meaning and questions for the reader. The poet sees the train with the eyes of a child. The speaker says she likes to see the train running and making noises in its run. The train is compared to an animal that runs free but then it stops to “feed itself at Tanks”; it stops when it arrives at its door.

I like to see it lap the miles,
And lick the valleys up,
And stop to feed itself at tanks;
And then, prodigious, step

Around a pile of mountains,
And, supercilious, peer
In shanties by the sides of roads;
And then a quarry pare

To fit its sides, and crawl between,
Complaining all the while
In horrid, hooting stanza;
Then chase itself down hill

And neigh like Boanerges;
Then, punctual as a star,
Stop - docile and omnipotent -
At its own stable door.

 

B - La tecnica impressionistica pascoliana si rintraccia nelle notazioni di colore delle terzine (la via ferrata spicca in quanto "bruna", i pali risaltano contro il cielo "di perla") e in quelle uditive della quartina (i "gemiti", gli "ululi", il "rombo" sferragliante si perdono in lontananza, si fanno "lamento" e lasciano uno "squillo" che ha in sé un qualcosa di musicale)

Tra gli argini su cui mucche tranquilla-
mente pascono, bruna si difila
la via ferrata che lontano brilla;


e nel cielo di perla dritti, uguali,
con loro trama delle aeree fila
digradano in fuggente ordine i pali.


Qual di gemiti e d’ululi rombando
cresce e dilegua femminil lamento?
I fili di metallo a quando a quando
squillano, immensa arpa sonora, al vento.


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Nella poesia del Pascoli Lo spazio entro il quale si muove il treno è
  
Reale e precisamente connotato
Astratto e misterioso
Favoloso e immaginario

Il treno
  
Appare in primo piano con le sue caratteristiche concrete
E' rappresentato come un essere dotato di vita autonoma
È evocato in uno spazio imprecisato, attraverso luci e suoni sfuggenti

Pluriscelta - DICKINSON
Which words in the poem seem to reproduce the sound of the train?
lap
supercilious
peer
horrid
hooting
quarry
crawl
Boanerges



Icona domanda iDevice Domanda a Scelta Multipla - DICKINSON

What does it mean?

LAP THE MILES

  
the speed of the train
the strength of the train
the usefulness of the train

What does it mean?

SUPERCILIOUS

  
marvellous
self-important
amusing

What does it mean?

TO FIT ITS SIDES

  
The railway is as large as the train
the sides of the train are too large
the train seems to cut the mountains to its size

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Il Trionfo della Morte, G. D'Annunzio, 1894

Nell'impeto della sua potenza, il treno viene pensato anche come strumento di morte. E' il caso di Giorgio Aurispa, protagonista del romanzo dannunziano Il Trionfo della Morte, che dopo aver osservato tante volte il mostro d'acciaio con l'amata Ippolita ed esserne rimasto come ipnotizzato, pensa di farla finita gettandosi con lei sotto le ruote dei vagoni in corsa, nel buio di una galleria. Fascino e terrore, dunque, onnipotenza e distruzione, nella prosa vibrante ed enfatica dello scrittore.


“Ella è sovreccitata, quasi ebra, disposta a qualunque follia” pensava Giorgio guardandola. “Io potrei proporle una gita di cui ella s'è mostrata più volte curiosa: proporle di attraversare una delle gallerie al lume d'una torcia. Io scenderei al Trabocco per prendere la torcia. Ella m'aspetterebbe all'ingresso del ponte. Di là poi la condurrei alla galleria pel sentiere che conosco. Farei in modo che il treno ci sorprendesse nel chiuso... Una imprudenza, una disgrazia.”
(…)
Balzò in piedi udendo il noto rombo lontano. - Troppo tardi! - E il cuore gli batteva cosi forte ch'egli credette veramente di morire nell'ambascia, mentre il rombo e il sibilo s'avvicinavano.
“II treno!” disse Ippolita volgendosi. “Vieni a vedere.” Com'egli s'appressò, ella gli cinse il collo con un braccio nudo appoggiandoglisi all'omero.
“Entra nella galleria” ella soggiunse, avvisata dalla diversità del fragore.
Agli orecchi di lui quel fragore cresceva spaventosamente. Egli vedeva, come in un'allucinazione, sé stesso e l'amante sotto la volta buia e il rapido avanzarsi dei fanali nelle tenebre e la breve lotta su le rotaie e la caduta d'entrambi e i corpi sfracellati dall'orribile violenza. Sentiva nel tempo medesimo il contatto della donna viva e carezzevole e pur sempre trionfatrice. E provava, misto all'orrore fisico per quella distruzione barbara, un rancore esasperato contro co¬lei che sembrava sfuggirgli.
Chini sul parapetto entrambi guardarono passare il treno fragoroso veloce e sinistro che scoteva la casa dalle fondamenta e comunicava a loro medesimi quel fremito. “Io ho paura, la notte, quando passa e scuote la casa” disse Ippolita stringendosi sempre più all'amante. “Anche tu; è vero? Qualche volta ti ho sentito trasalire...”


Icona domanda iDevice Domanda a Scelta Multipla - D'ANNUNZIO
Il treno suscita in Giorgio Aurispa
  
riflessioni sulla vita
sentimenti di paura o di stupore
fantasie di morte

Il treno viene definito “sinistro” perché
  
incute paura scuotendo la casa al suo passaggio
fa nascere, con il suo fascino, pensieri autodistruttivi
Con la sua velocità suscita nell’uomo un senso di impotenza di fronte alla macchina

Icona iDevice Galleria Immagini - IL FUTURISMO
Mostra C. Carrà, La stazione di Milano, 1911 Immagine
C. Carrà, La stazione di Milano, 1911
Mostra U. Boccioni, Gli addii, 1911 Immagine
U. Boccioni, Gli addii, 1911
Mostra L. Russolo, Dinamismo di un treno, 1912 Immagine
L. Russolo, Dinamismo di un treno, 1912
Icona iDevice IL FUTURISMO

Correzione di bozze + desideri di velocità, F. T. Marinetti,1913

I futuristi non possono che inneggiare al treno come simbolo di progresso e come strumento con cui l'uomo pone il suo controllo sulla natura. Il nuovo mezzo di trasporto viene dunque esaltato in tutto il suo essere estrinseco: la velocità che raggiunge, il rumore assordante che produce, la forza del materiale con cui è costruito, l'odore acre che si sente al suo passaggio. Le soluzioni stilistiche e grafiche del testo, tipiche del Futurismo, completano il quadro.

 



Icona domanda iDevice Domanda a Scelta Multipla - MARINETTI
Nel testo il tema del treno è espresso
  
con una scrittura mimetica della realtà
Con attenzione agli stati d’animo del soggetto percipiente
In base ai risultati di una riflessione sui moderni mezzi industriali

Nella pagina di Marinetti
  
Il treno è descritto con ordine logico
Il treno è colto nel suo dinamismo
Il treno è immaginato in una dimensione favolosa

Icona iDevice Attività di lettura - 5

La locomotiva, F. Guccini , Radici, 1972

Nel 1893 un ferroviere anarchico commise un attentato ferroviario ai danni delle classi agiate: a bordo di una locomotiva, si lanciò contro un treno in sosta carico di ricchi passeggeri. Guccini rievoca il fatto in una canzone ormai divenuta un cult. Al di là delle rivendicazioni sociali, il treno è protagonista, raffigurato così come compariva nell'immaginario collettivo: il "mito del progresso", simbolo di quel futuro migliore che poteva tradursi in luce di speranza per la lotta di classe.


(...)

Conosco invece l'epoca dei fatti, qual era il suo mestiere:
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere.
I tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti:
sembrava il treno anch'esso un mito di progresso, lanciato sopra i continenti.

E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano,
che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano:
ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite,
sembrava avesse dentro un potere tremendo, la stessa forza della dinamite.

(...)

E sul binario stava la locomotiva:
la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva,
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio, con forza cieca di baleno.

(...)

Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva,
e sibila il vapore, sembra quasi cosa viva,
e sembra dire ai contadini curvi, il fischio che si spande in aria:
"Fratello non temere, ché corro al mio dovere! Trionfi la giustizia proletaria!"




Icona domanda iDevice Domanda a Scelta Multipla - GUCCINI
Per il ferroviere di Guccini il treno è un mito di progresso perché
  
Annulla le distanze geografiche tra i popoli
Dimostra il progresso della scienza e della tecnica
Diviene uno strumento per rivendicare i diritti dei proletari

Il treno di Guccini può essere considerato una metafora dell’uomo che si impegna in una lotta disperata per conseguire
  
Giustizia sociale
Libertà
Uguaglianza


Teresa Ducci
immagine di Teresa Ducci
Icona iDevice SCHEDA FILM
Un film sul treno: LA BESTIA UMANA (Da un romanzo di E. Zola) - Guarda il sito

Icona iDevice Risposte brevi - Tipologia B
  1. Il sonetto del BELLI si svolge attraverso tre momenti (quartine, prima terzina, seconda terzina). Coglierne tematiche e caratteri. (max 6 righe)
  2. Il contenuto dell’INNO A SATANA è impegnativo, la forma metrica della canzonetta è leggera. Motivare l’affermazione e dire quale sia l’effetto che il contrasto produce. (max 10 righe)
  3. PASCOLI rappresenta la natura e gli oggetti reali (via ferrata, pali , fili) in modo oggettivo? Quali strumenti del linguaggio egli usa per comunicare la sua visione delle cose? (max 10 righe)
  4. PASCOLI e la DICKINSON, riferendosi a una situazione analoga (il transitare del treno in un contesto naturale), guardano la realtà da diversa angolazione e utilizzano un diverso linguaggio poetico. Spiegare con qualche puntuale riferimento ai testi (max 20 righe)
  5. Find the meaning of the following words: lap - shanties - hooting - docile
  6. Al passaggio del treno “fragoroso veloce e sinistro” Giorgio e Ippolita (TESTO D'ANNUNZIO) provano stati d’animo diversi. Quali?. (max 10 righe)
  7. Con quali strumenti stilistici MARINETTI ha cercato di rendere nella creazione artistica il flusso della realtà? (max 10 righe)
  8. Perché Guccini vede nel treno lo strumento per una protesta e una rivendicazione sociale? (max 8 righe)

Icona iDevice Trattazioni sintetiche - Tipologia A

SVILUPPARE I SEGUENTI TEMI ENTRO UNO SPAZIO MAX DI 20 RIGHE 

  • Poeti e scrittori hanno visto il treno da diverse prospettive: mostro diabolico o simbolo di progresso,  mezzo con cui annullare le distanze o strumento che  suscita fantasie e allucinazioni. Cogliere nei testi proposti le posizioni più interessanti in proposito
  • Prendendo in esame tre testi a scelta, metterne a confronto le tematiche e gli strumenti stilistici utilizzati dagli autori.
  • Il tema del treno ha per diversi autori implicazioni di carattere sociale. Individuare tra i testi proposti  gli esempi più significativi e inserirli nel contesto di un discorso storico.
  • Quali problematiche individuali ed esistenziali emergono dai testi presentati ?


a cura di Alida Fonnesu, Paola Lerza e Gemma Tardivelli

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Percorso interdisciplinare tra Letteratura, Arte, Storia, Geografia