ex cathedra

Gli asini volano…

 

Gli asini volano...

- Quando verrà Natale… - cantava un giovane Antonello Venditti - tutto il mondo cambierà. E in anni più recenti Lucio Dalla ha ribadito che - nel nuovo anno ci sarà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando... -
Sono cocciuta io. E credo alla Befana. E, per giunta, credo anche a Babbo Natale. Se mi dicono che l’asino vola, mi viene spontaneo alzare la testa. Non si sa mai, potrebbe anche capitare. Non sarebbe mica il primo asino a compiere imprese mirabolanti. Tanti rappresentanti della categoria sotto spoglie umane ci intralciano quotidianamente l’esistenza più dei loro omologhi bestiali e parrebbe offensivo persino paragonare a codesto pazientissimo, tenace, resistente e poco esigente animale qualche presuntuoso esponente del genere cui apparteniamo…
Dicevo che basta poco a convincermi, ad entusiasmarmi. È tratto infantile del carattere che senz’altro contribuisce alla mia difesa di individuo. Se sono tanti anni che faccio questo mestiere, è segno che credo proprio all’asino che vola. Perfino al Principe azzurro, a “Scherzi a parte”, alle sorprese in televisione, e, dirò una vera eresia, anche allo Stato che finirà col funzionare e alla scuola che sarà palestra di cultura e di civiltà.
Quando l’asino per uno scherzo evolutivo o per effetto di incroci inimmaginabili o di manipolazioni genetiche si troverà due ali al posto delle orecchie alla stregua dell’elefantino Dumbo io mi godrò tutti i suoi tentativi di volo. Alzerò i miei occhi dal consueto cumulo cartaceo e forse sembrerà anche a me di librarmi in aria.
A poche decine di centimetri dal suolo, però. Soffro di vertigini.

…e anche la Befana

Qualche giovanile ed insistente voce in qualche grigia e polverosa aula mi sottrae all’azzurro spiraglio di cielo.
Che cinici, i miei ragazzi. Non credono a niente.
Cinici e qualunquisti. Sanno già tutto, perfino le delusioni che non hanno ancora provato. Pensano che tutto sia allo sfascio e che non valga la pena cambiarlo. Comoda anche come idea. Così non si impegnano a fare niente. Quello che è grave è che il peggiore esempio spesso glielo danno proprio gli adulti.
E allora quando esprimo le mie convinzioni fioccano le proteste:
- Non serve a niente! -
- È sempre stato così! -
- E voi credete ancora che ... -
Sì, io ci credo ancora alla Befana. Che chi ha ragione alla fine la spunta, che chi merita viene premiato. Che un oggetto vecchio va guardato con la prospettiva della sua futura bellezza, che chi sta per cadere deve essere afferrato per la giacca e spinto indietro, non aiutato a sbilanciarsi. Che tutti ci dobbiamo impegnare a credere sempre di più, oltre l’inimmaginabile se vogliamo che la fantasia diventi realtà. Che il nostro non è il migliore dei mondi possibili ma che è possibile migliorare il nostro mondo.
Ma va’ a farglielo capire, alla loro età, che esiste la Befana.

Antonella Russo