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DIDATTICA     FGHI

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Ieri ricorreva l'anniversario della strage di Capaci del 23 maggio 1992 ed in questo periodo ho parlato molto con i miei figli di questo grande uomo. Il minore dei miei ragazzi ha 18 anni e non conosce molto bene il periodo storico/sociale e gli eventi che hanno preceduto la strage, così qualche tempo fa ho pensato di regalargli un libro che raccontasse i fatti di quei giorni. Ho scelto questo testo piuttosto semplice e consigliato a lettori più giovani di lui.
Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale: una gita attraverso la città, per spiegargli come mai per lui è stato scelto proprio il nome Giovanni. Tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, le rinunce, l'epilogo. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio di complicità che ne avvolge le malefatte. La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi, anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze.
Se anche voi avete ragazzi (figli o alunni) desiderosi di conoscere meglio la figura di quest’uomo e volete proporre loro una lettura più coinvolgente di una biografia, vi consiglio questo libro davvero interessante e commovente, perché trasmette dei messaggi concreti che anche i ragazzi possono comprendere e applicare.

(Tiziana Raffaelli)

I complessi risvolti emotivi legati all’adozione di un bambino sono presentati dall’autrice sotto la duplice ottica di chi adotta e di chi viene adottato: due posizioni diverse e speculari, ma accomunate da una medesima intensità e profondità di sentimenti. Mammy viene dall’Italia, in aereo, e quindi dal cielo, come un angelo: è una donna che ha riservato nel suo cuore uno spazio grande per quei figli che non ha potuto avere e che ha desiderato con tutta se stessa. Marika è una bambina filippina di sette anni i cui genitori sono morti in seguito a un’inondazione e che si trova in un orfanotrofio gestito da suore. A distanza di molto tempo, in un dialogo reciproco che non perde mai di vista la componente affettiva e il fortissimo legame che da subito si è instaurato tra le due, Mammy racconta le ansie, le gioie, le paure dei momenti che le cambiarono la vita, donandole quell’amatissima figlia adottiva. Dal canto suo Marika, ormai adulta e perfettamente integrata nel paese d’adozione, esprime la sua riconoscenza, ma nel contempo si aggrappa ai labili ricordi di un’infanzia difficile in una terra lontana, dove vive ancora un suo fratello con la sua famiglia. Unico neo, un Papy che non le è mai piaciuto, e che in tutto il racconto resta ai margini, quasi una figura di disturbo, una nota stonata in tanta felicità.
Il libro tocca problemi scottanti: il razzismo, il sottosviluppo, l’emarginazione, affrontati nell’ottica un po’ semplicistica ma piuttosto realistica di chi li ha risolti almeno nel privato. Lo stile semplice e chiaro e la presenza di un completo apparato didattico rendono la lettura adatta alla preadolescenza.

(Paola Lerza)

 

                                                      

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