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In seguito ad un grave incidente, il protagonista, libraio antiquario intorno ai sessanta anni, perde la memoria biografica del proprio vissuto. Non trovando cure appropriate, viene spinto dalla moglie a trasferirsi nella vecchia casa di famiglia a Solara, una località tra le Langhe e il Monferrato, dove l’uomo trascorre le sue giornate nella soffitta a ricostruire il suo passato attraverso vecchi libri, dischi e fumetti.
L’amnesia del protagonista è un pretesto per far rivivere al lettore la storia passata, intreccio di ricordi personali e fatti storici dell’epoca.
Il libro è corredato da una interessante collezione di immagini, di figurine, copertine di libri, giornali e dischi dell’epoca che fa di questo romanzo una storia illustrata.

(Teresa Ducci)

 

 

Alle volte è necessario scegliere e decidere, in un attimo, cosa fare della nostra vita e di quella di chi amiamo. Questa storia ricorda un po’ La scelta di Sophie, in cui la luttuosa madre deve decidere tra i due figli chi salvare e chi condannare, di fronte alla violenza nazista. Questa volta, però, non si tratta di una scelta imposta dall’altro, e soprattutto non si tratta di scegliere tra due vite “uguali”: la scelta è fatta dalla propria coscienza, in nome di un criterio sinistramente oggettivo della perfezione fisica e della salute.
Siamo negli anni Sessanta: un medico, aiutato da un’infermiera innamorata di lui, assiste durante il parto la propria moglie, che dà alla luce due gemelli: il maschio è sano, mentre la femmina ha le caratteristiche tipiche dei bambini down. Chi, di fronte alla maternità, non ha avuto il terrore che il proprio figlio non nascesse sano? E quale sconvolgimento opera, in una famiglia, la presenza del “ diverso”? Spesso, di fronte al quotidiano scontro con una realtà difficile ed angosciante, anche l’amore più forte vacilla… e quasi 50 anni fa l’accettazione del “diverso” era, nella società, ancora più difficile di adesso.
In un attimo il protagonista sceglie: decide di abbandonare la bimba e di tenere solo il maschietto, nascondendo alla madre la realtà e servendosi dell’aiuto dell’infermiera per portare la bambina in un istituto specializzato. Ma il destino cambia le carte in tavola... l’infermiera, anche in seguito a varie circostanze (per chi crede, forse, per un intervento divino) terrà con sé la bambina: da lei avrà amore, con lei troverà uno scopo, sarà felice. La piccola, aiutata dall’affetto e dalla determinazione della donna, riuscirà ad andare a scuola e a diventare, per quanto le è possibile, autonoma e, soprattutto, darà e riceverà amore. Invece, la difficile scelta del padre, che doveva servire a dare un futuro tranquillo alla sua famiglia, traccerà un baratro incolmabile tra i due coniugi, continuerà ad avvelenare quella che doveva essere una famiglia perfetta, renderà tutti infelici. Alla fine, proprio grazie alla bambina che l’uomo aveva creduto condannata all’infelicità sua e degli altri, la serenità potrà essere ritrovata: troppo tardi, però, per lui.
È una storia, questa, che ci spinge a riflettere sul valore che noi diamo alla vita, sulle scelte etiche che siamo portati a compiere e di cui possiamo rendere conto solo alla nostra coscienza.
Il libro, che ha avuto successo grazie al passaparola dei lettori, come è successo per Il cacciatore di aquiloni, è avvincente soprattutto nella prima parte, quando descrive il susseguirsi di fatti imprevisti e pone il medico di fronte a scelte difficili e decisive per il futuro.

(Gabriella Nasi)

 

                                                      

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