home

indice copioni

SCENA QUINTA


(sala da pranzo)

Mrs O. (entra e dispone dei fiori sulla tavola): - Lucille, avete controllato che tutto sia pronto per il pranzo?

Lucille: - Certamente Mrs Otis.

Mrs O.: -Bene, controllate di nuovo. Dite alla cuoca di tenere tutto in caldo, andate. (mentre Lucille esce) Ah, Lucille…

Lucille: - Sì, Mrs Otis.

Mrs O.: - Ricordate a Mrs Umney di condurre qui i bambini a salutare gli ospiti come si conviene.

Lucille: - Certamente (fa per uscire)

Mrs O.: - Lucille

Lucille: - Sì?

Mrs O.: - Siete sempre decisa a licenziarvi dopo il pranzo?

Lucille: - Decisissima, mi cercherò un lavoro in una casa senza fantasmi.

Mrs O.: - Bene, chiamerò l’agenzia per cercare chi possa sostituirvi.

(Lucille fa un piccolo inchino ed esce; entrano Virginia, Washington e Mr Otis)

Virginia: - Mamma, che bella tavola!

Mr O.: - I nostri ospiti saranno soddisfatti.

(Suono di campanello d’ingresso; dopo qualche secondo entrano Mr Dampier,
Mrs Dampier, Lord Canterville, Lord Gray, Lord Ernest, il duca di Cheshire. Convenevoli, si siedono a tavola. Il Duca è di fronte a Virginia, si guardano negli occhi e di nascosto si prendono le mani.)

Lord C. (ironicamente): - Allora Mr Otis, come va nella vostra nuova casa?

Mr O.: - Come doveva andare! Tutto va per il meglio, il nostro caro fantasma ci rallegra le nottate. Ma voi, caro Lord Canterville, ne sarete stato ben informato, credo.

Lord C.: - Beh, sapete, qui le voci corrono velocemente…

Mr Dampier: - Ve l’avevo detto che il fantasma vi avrebbe dato fastidio.

Washington: - Ma per carità, ci vuol altro! (padre e figlio ridono)

(entra Lucille e inizia a servire, al termine esce.)

Mrs Dampier: - Mrs Otis, vi ha molto impaurita?

Mrs O.: - Per nulla, è un giocherellone in fondo.

Mrs D.: - Io non capisco, tutti… tutti sono terrorizzati da quel fantasma e voi ne parlate come di un diversivo piacevole. Ma lo sapete che appare sotto i travestimenti più strani, uno dei peggiori è quello da “Ruben il Rosso”… terribile!

Lord C.: - Quanti miei antenati sono stati spaventati dall’ingresso del fantasma travestito da Vampiro della Brughiera. La vecchia duchessa, secoli fa, è incanutita di colpo sotto la parrucca per effetto di una mano viscida e da allora si è rifiutata di entrare nella casa. Se non mi sbaglio si trasferì nella residenza del suo povero marito. Ne avrei talmente tante da raccontare da farci un libro di storie dell’orrore.

Mr D.: - Nel vostro libro non dimenticate di raccontare di quella volta in cui si è travestito da scheletro suicida.

Lord Gray: - Dovreste farlo, Lord Canterville: avreste fama e denaro.

Lord C.: - Ah no grazie, amo troppo la vita oziosa del nobile senza pensieri per rinunciarvi. Lascio fare questo lavoro a chi ama gli affari.

Lord Ernest: - Sicuramente Mr Otis lo farebbe.

Mr O.: - Sì, ma io ne trarrei un libro di fatti esilaranti, per chi ha voglia di ridere.

Mr D.: - Beati voi che riuscite a prendere questa faccenda in modo divertente. Vi prego, non si potrebbe parlare d’altro?

Mr O.: - Certamente Mr Dumpier, per esempio (fa l’occhiolino ed indica il punto) potremmo conversare sugli arti della mia piccola Virginia. Credo che il Duca sia molto preoccupato che mia figlia possa perdere una mano.

(i due, timidamente, ritraggono le mani)

Lord C.: - Caro Duca, non avete mangiato nulla, non è di vostro gradimento forse?

Lord E.: - Il Duca ultimamente preferisce due occhi azzurri a… (nomina una pietanza sulla tavola)

Lord G. (ironicamente): - I biondi capelli dell’amata non saziano forse la vista?

Mr D.: - Su, signori, state mettendo in imbarazzo il Duca e la signorina Virginia. Ci sarà forse un fidanzamento e magari un matrimonio?

Mrs O.: - Nessuno ha chiesto la mano di Virginia e per ora non vedo prossimo un fidanzamento.

Mrs D.: - Santo cielo, ho chiesto di cambiare argomento, ma non intendevo far diventare color porpora questi due giovani. Piuttosto, Mrs Otis, vedo che avete apprezzato lo sformato di cui vi ho dato la ricetta.

Mrs O.: - Oh, Mrs Dumpier, è talmente squisito che i ragazzi mi chiedono spesso di farlo preparare alla cuoca.

Mrs D. : - Che ne dite se una volta ci mettessimo noi due ai fornelli? Io sono un’esperta di arte culinaria.

Mr D.: - Eh sì, mia moglie è un’ottima cuoca. Dopo il nostro matrimonio sono molto ingrassato (si accarezza la pancia).

Mr O.: - Cara, mi pare un’idea eccellente, potreste inventare, che so, un “pasticcio di fantasma incatenato”.

Lord C.: - Catene che voi avete lubrificato, se non sbaglio. Mi hanno detto cosa è successo la notte scorsa. Se lo conosco bene adesso il fantasma sarà furioso e mediterà vendetta. Lo avete oltraggiato, non ve la farà passare liscia vecchio mio.

Mr O.: - Egli conosce il mio indirizzo, qui sono e qui resterò.

Lord C.: - Ho anche saputo…

Mr O.: - Ah, Lord Canterville, con tutto il rispetto, il motto inglese dovrebbe essere: “Dio salvi la regina... e il gossip!”.

Lord C.: - Amico mio, è quasi uno sport nazionale il nostro.

Mrs Umney (entra): - Signori, i bambini vorrebbero salutare.

Stelle: - Buon pomeriggio a tutti!

Strisce: - Salve!

Mr D.: - Che bizzarro modo di salutare.

Mrs D. (sottovoce): - E che pronuncia orribile, per fortuna le nostre scuole vi porranno rimedio.

(Stelle e Strisce fanno linguacce e sberleffi cercando di non farsi vedere)

Washington: - Non credo sarà facile Mrs Dumpier. Bambini, siete pronti per la caccia grossa?

Stelle & Strisce: - Beneeeee, andiamo con il nostro fratellone che è il migliore del mondo.

Wash.: - Signori perdonate, ma ho promesso ai bambini un pomeriggio emozionante. Con permesso. (si alza e si congeda; anche Mrs Umney esce)

Mrs O.: - Bene signori, adesso porterò Mrs Otis a vedere il roseto. Anche quando il tempo è brutto il roseto risplende. Una meraviglia della natura.

Lord C.: - Sì, mi ricordo bene del roseto. Ho passato molte ore a contemplarlo. Che mi dite del vecchio mandorlo? E’ una pianta che mi ha sempre dato dei problemi quella. Non è mai fiorito.

Mrs O.: - E’ una strana pianta in effetti… speriamo che la prossima primavera ci dia la soddisfazione di vederne i fiori.

Mrs D.: - Non ci sarà lo zampino del fantasma? Tenetemi lontana da quell’albero, per carità!

Mrs O. (ridendo): - Non temete, il roseto è distante dal mandorlo. Venite.
(escono)

Mr O.: - Bene signori, noi gentiluomini dovremmo, a questo punto, ritirarci nello studio con un buon sigaro e un bicchiere di brandy stravecchio.

Lord C.: - Eccellente, amico mio, eccellente. Un’abitudine molto “British”.

Mr O.: - Non tutte le usanze del vecchio continente sono da buttar via. (escono)

Mr D. (rivolto ai giovani lord e al Duca): - Non vi unite a noi?

Lord G.: - Noi? Noi abbiamo qualcosa di meglio da fare.

Lord E.: - Preferiamo rimanere qui a tener compagnia al nostro amico che ci pare che non stia molto bene in salute oggi.

Lord G.: - Sembra imbambolato, chissà perché…

Mr D.: - Caro Duca, cosa vi fate dire!

Duca (seccato): - I miei amici amano scherzare su tutto.

Mr O. (da fuori scena): - Mr Dampier venite, il brandy vi aspetta.

Mr D.: - Anche se non mi piacciono gli stravizi, ogni tanto mi piace un buon liquore. Vi saluto signori. (esce)
(Il Duca tenta di iniziare una conversazione con Virginia senza riuscirci)

Lord G.: - Signorina Virginia, avete reso muto il nostro buon amico.

Lord E.: - Cosa avete da dire in vostra discolpa?

Lord G.: - Anche di questo ha colpa il fantasma?

Lord E. (ironicamente): - Via, Gray, non essere impertinente.

Lord G.: - Ma che bella casa, proprio una bella casa…

Virginia (cercando una scusa per uscire): - Scusate un momento, credo che mi stiano chiamando. (esce quasi di corsa)

Lord E.: - Fai fuggire sempre in questo modo le ragazze?

Duca: - Ma insomma, volete andar via?

(entra Lucille e sparecchia lentamente)

Lord G.: - Perché? Per consentire a te di rimanere solo con lei e dichiararle il tuo amore?

Lord E.: - Sei forse impazzito, vuoi perdere la tua libertà?

Duca: - Non mi importa, se lei mi vorrà e se suo padre mi concederà la sua mano ci sposeremo. Non voglio altro.

Lord G.: - Allora per te non c’è speranza, noi abbiamo tentato di salvarti, ma vedo che non c’è nulla da fare. Ernest andiamo al Club?

Lord E.: - Volentieri, e stasera al teatro. Danno un nuovo spettacolo che non voglio assolutamente perdere. (si rivolge al Duca) Verrai?

Duca: - Non so, dipende.

Lord G:: - Ho capito, non ti aspettiamo… andiamo Ernest, il nostro amico sta per entrare nel mondo degli uomini sposati.

Duca: - Magari! Sarei felice di dividere la mia vita con Virginia. Voi due siete degli insensibili.

(Gray ed Ernest ridono) Addio!

Ducarap  (il Duca “rappeggia” con le muse che gli danzano intorno con movenze hip -hop, indossando occhiali da sole): -
Tra tre (muse) tre/ tra tre/ lei sceglierà tra tre (muse) oh yeah tra tre (muse) tre/ tra tre/lei sceglierà tra tre
Cari amici, assai spocchiosi/voi credete che uno sguardo/un baciamano ed un inchino/ possan fan girar la testa alle ragazze (muse) alle ragazze/ ma, Virginia sa, Virginia sa, scegliere tra tre (muse) tre/ tra tre/ lei sceglierà tra tre (muse) oh yeah
tra tre (muse)tre/ tra tre/ lei sceglierà tra tre tra tre (muse) oh yeah (muse)
tra tre (muse) tre/ tra tre/ lei sceglierà tra tre tra tre (muse) oh yeah (muse)
tra tre (muse) tre/ tra tre/ lo scelto sarò ME!!! (sfuma base)

Virginia (entra): - Sono andati via finalmente, sapevo che se mi fossi allontanata non sarebbero rimasti a lungo.

Duca: - Siete molto astuta signorina Virginia.

Virginia: - Il tempo sta migliorando, spunta perfino un po’ di sole.

Duca: - Vorreste approfittarne per fare una passeggiata?

Virginia: - Mi piacerebbe molto, parlatemi un po’ di voi, caro Duca.

Duca: - Volentieri. Voi mi parlerete del fantasma, non ne avete fatto cenno finora.

Virginia: - Poverino, mi fa una gran pena…

(escono)

Lucille: - Ecco qua, è finito il mio lavoro in questa casa. Ora mi darò al ballo, la mia vera passione.

Musica (balletto di Lucille e le Muse al termine del quale allestiranno la stanza segreta del fantasma sotto il palco)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

a cura di - Marisa Galiani - Gabriella Rapella - Sebastiana Schillaci