Ab ovo… sì direi
che all’origine di tutto c’è stato il primo
“Convegno di Forumlive”: non è piaggeria, troppo faticoso esercizio con
questo caldo!
In realtà, l’anno scorso più o meno di questi tempi ci siamo incontrati a
Firenze, noi tutti “aficionados” del Forum Indire, per il piacere di
approfondire una conoscenza sviluppatasi nello scambio di innumerevoli posts,
una lussureggiante fioritura di iniziative: di supporto all’apprendimento
delle TIC (vedi Brancatelli, ma anche Fernanda La Marca e altri), quiz a
premi, sondaggi e cotillons, grandi discussioni sui massimi sistemi (più
sistemi che massimi... a volte e lacrime e risate e colpi di pugnale e di
fioretto, di rifacimenti in chiave parodistica di opere letterarie, di
esercizi di rime baciate, enjambements, sonetti, terzine, quartine e
“quartini” di alcool di baudeleriana memoria: chi vogliamo ricordare… la
Paola Lerza superstar, la Gisella vestale e musa ispiratrice di “rimae et
frattaliae”, più che Maria la romanina col “sor Cesare”, e Ale e Magalì, e
tutte e tutti che qui non posso menzionare ma che ricordo con tenerissima
allegria). Una volta di più è bello ricordare un’esperienza davvero unica
nel suo genere, ripetuta quest’anno… ma questa è un’altra storia!
Fu in quella occasione che sentimmo parlare per la prima volta dell’e-twinning,
neo-nata creatura dell’Unità Italiana di Indire. Fu proprio il direttore di
Indire, dott. Biondi, che ce ne parlò portandoci in visita nelle varie
“stanze dei bottoni” da cui si governavano e tuttora si gestiscono i più
svariati corsi sulle TIC.
In poche parole, si profilava la possibilità di gemellarsi elettronicamente,
via mails-videoconferenza-chat-posta elettronica, con scuole anche molto
lontane senza bisogno di fare progetti Comenius, senza vincoli di budget,
senza produzioni megagalattiche di opere dell’ingegno e della ricerca,
senza vincoli di tempo, visto che i progetti potevano durare due settimane,
tre mesi, anche un anno senza scadenze predeterminate, e quello che più
contava per me, con l’ausilio di competenze informatiche “informali”… nel
senso di “spicciole, minime se vogliamo anche raccogliticce”.
Questo è stato per me davvero l’uovo di Colombo! Insomma, una volta
rientrata a scuola ho cominciato le prime timide mosse alla ricerca del
Gemellaggio ideale: la prima incombenza è anche la più importante: compilare
la scheda, una specie di biglietto da
visita che sarà letto da ogni potenziale candidato al gemellaggio. Passo di
fondamentale importanza è, poi, la breve descrizione del progetto: una
descrizione concreta di cose assai elementari da fare intorno ad un’idea…
anche un’ideuzza!
È per l’appunto il mio caso: l’ideuzza era quella di scambiarsi conoscenze
spicciole sui siti archeologici più importanti dell’area vesuviana… stando
la mia scuola a Portici, che vuol dire un tiro di schioppo dagli scavi di
Ercolano, e proprio sotto il Vesuvio... capirete che non è un gran trovata,
anzi molto ma molto scontata. Il colpo di genio, invece, è stata la
decisione di proporre in uscita, come esito finale e prodotto dell’ingegno
un… un calendrier, detto in francese suona meglio ma è pur sempre un
calendario con didascalie in francese e in italiano e ancora una
PPT
sui
siti archeologici di cui sopra. Tutto qui.
Il difficile in questo tipo di gemellaggio è trovare qualcuno che manifesti
e condivida la tua medesima radice di follia: ora un primo aiuto l’ho avuto
proprio da Indire… con nostro grande stupore il tema proposto è stato
approvato e “in 4 e 4 8” ha ottenuto il riconoscimento. Scaricare il
LABEL e
stamparlo pensando alla faccia al mio Dirigente è stata la prima grande soddisfazione!
Eh sì, perché non bisogna dimenticare, particolare non trascurabile, che il
progetto non necessita di speciali finanziamenti è, come si dice, a “costo
zero”. Ed a tali condizioni il mio Dirigente ha dato il suo placet...
OMISSIS...
Trovarsi (sulla piattaforma di Indire), trovare se stessi, la persona
giusta, la situazione favorevole, un caro, un utile oggetto scomparso, un
oscuro oggetto del desiderio, tanto più oscuro quanto più esso risulti
introvabile… magnifico argomento di conversazione salottiera… utilissimo per
fare come dicono le francesi un po’ di “causette”, chiacchiere tra donne… ma
insomma per ri-trovare il nostro argomento, e cioè come far partire l’e-twinning…
direi che il modo è quello di fare come si fa per trovare casa quando si
hanno pochi soldi e moltissime infondate speranze… si leggono gli annunci!
Ad un certo punto vado a leggere tra vari “annunci” che c’è qualcuno che
dall’Ile la Reunion vuole venire in Italia a fare “il giro delle antiche
pietre”… insomma un tour archeologico tra Roma e Napoli. Un vero terno a
lotto!
La presa di contatto è sempre spinosa… figuriamoci poi tra una francese ed
una italiana a 11000 km di distanza… ma devo dire che tale era l’ardente
impeto nel cimentarmi in un progetto che prevedeva l’uso delle TIC (il mio),
tale il desiderio folle di portare un gruppo di 16 alunni da un capo
all’altro del mondo (il suo) che tutto si è svolto nel migliore dei modi:
scambio di scartoffie burocratiche per i suoi finanziamenti, ricerca di uno
sponsor per i miei finanziamenti… visto che il Dirigente non intendeva
spendere un centesimo neanche per l’uso della carta per stampare, figurarsi
per ospitare due giorni i nostri corrispondenti, visto che da soli non ce
l’avrebbero mai fatta a visitare Roma e anche Napoli.
Come trovare uno sponsor… quien sabe! Molto meno rilassante come argomento
di conversazione! Ebbene, povera di immaginazione come io sono e di
esperienza come ahimé ancora resto, ho pensato di fare una capatina in
Comune, visto che è anch’esso a lì a due passi due e che tentare non nuoce…
se non a chi tenta! Frequentate gli uffici dell’assessorato all’istruzione
nei vostri Comuni, bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato,
cercate e troverete!!! E’ vero che io ho chiesto 2500 euro e me ne sono
stati accordati solo 2000… ma è pur sempre un risultato!
Ora, raccontare ad un scelta compagnia di esperti di informatica.... e non
lo dico per finta, ma perché sono consapevole della distanza siderale che ci
separa, raccontare dei lavoretti che abbiamo svolto durante i mesi del
partenariato sarebbe un inutile perdita di tempo. Molto interessante secondo
me, invece, è fare qualche cenno sull’importanza di saper mediare tra
contrapposte esigenze: in soldini, come evitare di farsi strumentalizzare
dal partner (nella condivisione degli impegni e nelle scadenze da
rispettare, insomma la ripartizione dei compiti… che è il questo lo fai tu e
questo lo faccio io!). La soluzione ideale non c’è… ma, mutatis mutandis, si
può provare per esempio “l’intermittenza”, che nel nostro contesto sta a
significare: se non la pianti di fare sempre come vuoi tu… ti taglio il
collegamento… e non si risponde alle mails, non ci si presenta agli
appuntamenti di chat, si simulano cioè dei “soucis à l’ordinateur”, motivi
tecnici… insomma delle robe così.
Dopo un paio di settimane il problema è risolto e si addiviene a più miti
consigli. Non è che riesca sempre, a volte anzi è un’arma a doppio taglio
questo genere di negazione, ma nel caso del gemellaggio elettronico penso
sia la soluzione migliore, pratica perché poco compromettente e ispirata a
criteri di non violenza.
È tutto… buon e-twinning a tutti! |
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