ex cathedra

Il mio comincio...

…sarà così. Dieci bambini nuovi. Già inquadrati e immaginati nella mente esperta (vecchia) e competente (cinica) della sottoscritta mentre cerca furiosamente un paio di jeans vecchi a prova di vomito nell’armadio, dove giacciono imploranti gonnelle estive che (sigh e sob) aspettano di cadere in letargo. Dieci nuovi ingressi, dunque. Otto marmocchi di tre anni. Vera e propria gang, proveniente da un asilo nido poco lontano. Immagino la complicità loro e delle loro genitrici, con tutto quel che ne potrà derivare. Un moccioso di due anni e mezzo con il pannolly, una bimba di cinque anni e mezzo che viene dalla Romania e non conosce una parola di italiano. Si aggiungano alle new entry nove bambini del secondo anno che non si risparmieranno in strilli e starnazzamenti, scalciando e vomitando. Due bambini (e dico due) dell'ultimo anno che, parlando un linguaggio incomprensibile, passano il tempo dandosi dei calci, in piedi, seduti, distesi per terra. Solo e sempre calci. Il comincio io lo vedo nero. Immagino l’ingresso della truppa, carica di zaini colmi di inutili carabattole, tra l'orgoglio dei padri che, sulla porta, scattano foto e girano filmini. Chevin Chevin guarda papà guarda papà Gessica sorridi dai... Sceron non piangere sennò vieni con gli occhi rossi… Emi… Vale… Ale… Dani… Manu... Fede… Ludo… Franci… Maicol… Sciantàl... Robi… Ulc… Cip… Ciop… . Maro' quant'è bello mentre bercia… oddio non perdere la vomitata potrebbe essere l'unica non si sa mai... Ma una foto con le maestre no? Ennò, cavoli! A quel punto obbligo la collaboratrice scolastica a sostituirmi nella foto mentre io assorta e distratta (la foto no mai e poi mai...) raccatto un essere rotolante e grufolante sotto i banchi. Il tutto mentre le madri si siedono attorcigliate sulle seggioline accanto ai pargoletti suggerendo... dai fallo fallo un bel disegnino per la mamma che poi lo facciamo vedere ai nonni e la mamma ti porta dalla cuginetta e la zia ti compra l'ovetto eh lo vuoi l'ovetto eh, eh?? Mentre le stesse mamme sciorinano informazioni sui cavoli dei figli alla vicina di seggiolina… vaccinazioni medico babysitter nido di provenienza dove si portano a giocare dove festeggeranno il compleanno ora che usciamo aspettiamo prendiamo un caffè potremmo andare in palestra insieme dopo averli accompagnati ne ho vista una con la sauna… E si scambiano i cellulari per ogni evenienza massì massì... Che poi di cellulare ognuno si tiene il suo e quello che scambiano è solo il numero, di 'sto cellulare. Fuori, in corridoio, con i riccioli azzurrini o di quell'orrendo colore castano rossiccio, le nonne. I nonni sono in retroguardia, due passi più in là, con il cappello in mano e un po' di pudore nello sguardo, vivaddio! I migliori, i nonni, quelli maschi. Meriterebbero un capitolo a parte. Ma si stava osservando le nonne... Mano al fazzoletto, fazzoletto sul naso, ripetono fino allo stremo.. Bello di nonna com'è sensibile è stato sempre con me ma i bimbi gli piacciono...lo dice sempre nonna bimbi nonna bimbi.. quando lo porto ai giardinetti cerca sempre bimbi e sassi sempre bimbi e sassi.. ma li farete mica uscire in giardino, maestre, ci sono sassi in giardino? Ormai stremate, comunichiamo tra colleghe con lo sguardo. Abbiamo perfino uno sguardo per chiedere un goccio di caffè alla collaboratrice (si guarda verso il cucinotto, roteando le pupille come se si girasse il cucchiaino nella tazzina e deglutendo a vuoto…). Finalmente, sempre nel momento meno opportuno, a turno, beviamo il caffè. Rigorosamente in piedi, ci mancherebbe altro, tutto in un sorso, non sia mai, sentendoci addosso la riprovazione e gli sguardi scandalizzati della platea poichè non c'è mai un posto dove non si sia infilato qualche pargolo assetato di conoscenza e maledicendo quel concorso, quella mano che firmò, quel tema consegnato e non masticato, quel voto nello scritto che permise il resto... Perfino quella specie di corteggiatore di un secolo fa che poi andò a lavorare all'estero e allora sì, col cavolo sarei stata qui... chemmò stavo in Lictestain affa' la signora stavo lascia perde va' che se ci ripenso mi morderei… Appunto, meglio non pensarci. Vabbè, siamo a metà giornata. Gli adulti se ne vanno. Oooooolèèèè. Piangendo, salutando, sorridendo, promettendo regalìe e premi, camminando come i gamberi tornando indietro dieci milioni di volte, chiedendo il numero di telefono così tra dieci secondi chiamo per sapere se è capitata una disgrazia. Ma vanno via. Finalmente sole con i pargoli. Raccogliamo fazzoletti di carta, fermagli strappati dai capelli, seggioline e pastelli. Dai dai, che adesso ci divertiamo... E dico davvero. Perchè ci divertiamo anche. Non solo ma anche. E mi basta. Vabbè, io sono una che si accontenta con poco, lo so. Ma va bene così. Davvero.

Maria Cristina Rosa