Rambo era il tuo nome: un piccolo ed esile
Rom, timido ed impaurito, che sapeva pronunciare soltanto poche parole in un
italiano stentato e quasi incomprensibile, dalle vesti sporche come le mani che
spuntavano dalle maniche arrotolate, troppo lunghe per te.
Sei entrato nella nostra classe in punta di piedi, sedendoti accanto a Roberto,
un bambino autistico, emarginato come te dalla nostra società.
Hai imparato a giocare ed a parlare con i tuoi compagni di classe, che ti
facevano “scuola” sentendosi utili ed importanti; approfittando del sostegno e
dell’assistenza data a Roberto, hai imparato anche tu a scrivere ed a leggere,
sia pure sillabando; ad eseguire semplici calcoli, a lavorare con noi!
Ricordo i tuoi esami di quinta elementare, ancora c’erano.
Portasti la storia di Rosso Malpelo, il ragazzo della novella scritta da Verga,
per collegarla allo sfruttamento dei minori nel mondo. Era quanto di più adatto
alla tua condizione sociale si potesse trovare!
Era, ormai, quasi dieci anni fa… Hai saputo
conquistare il cuore dei tuoi compagni e delle tue insegnanti, anche il cuore di
quell’insegnante cui non piacevi perché “puzzavi” e, forse, “rubavi”!
Ora, ho letto che Rosso Malpelo diventerà un film…e ti ho pensato…dove stai? Lo
so, nel campo di Castel Romano vicino a Roma. Cosa fai? Lo so, hai lasciato,
ahimé, la scuola media…ma so anche che non sei capace di rubare.
Dopo di te, ho avuto tuo fratello, Walter…Me lo sono andato a riprendere perché
era finito in un’altra classe e mi sembrava di avere un debito con te e la tua
famiglia.
Walter non è stato come te, ubbidiente e silenzioso…lui, forse, era il vero
“Rambo”…e me ne ha dato del filo da torcere. Ma anche lui ha preso il mio cuore…
anche a lui ho cercato di insegnare qualcosa, almeno a leggere ed a scrivere.
In questi giorni, in cui si parla tanto di “zingari” e “romeni”, confondendoli
tra loro, penso spesso a voi, a quello che forse avrei potuto fare… e non so,
ancora non so, chi fra voi due fratelli viva la vita migliore: se il timido
Rambo o il ribelle Walter.
Gabriella Nasi
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