"Ahi Genovesi, uomini diversi..."

 

SCENA VII (testo di Paola Scarfì)

Personaggi:

Montale

Sbarbaro

La Bambina (figlia di Sbarbaro )

Baratono (amico di Montale)

Del Piero

Totti

Due Veline

(dei tavolini di un bar; Montale e Baratono passeggiano; va sottolineata l'aria trasognata di Montale, che tiene in mano un’upupa. Sbarbaro si avvicina con una bambina per mano)

MONTALE - Baratono, perché mi hai chiesto di venire qui, oggi? Per accontentarti, ho dovuto rinunciare ad andare alle Cinque Terre!

BARATONO - Eugenio, vedrai che ne è valsa la pena, di essere venuto qui con me, oggi! Guarda là! Quello è Sbarbaro! Voglio che tu lo conosca perché avete molto da dirvi, scommetto… E, poi, Eugenio, hai bisogno di un po' di compagnia umana, stai sempre con upupe e farfalle!

SBARBARO - Posso darVI del TU, Signor Montale??

MONTALE - NOI NON sappiamo..................

BARATONO - Io devo andare, ora, tanto vedo che andate già d'accordo, vi saluto (rivolto a Montale, strappandogli l’upupa dalle mani)… e dammi questo uccello!

SBARBARO - Ti vedo abbattuto, non sei contento di vedermi?

MONTALE - Ma figurati, tu non c'entri... Ciò che mi affligge è la società di oggi: guarda qui. Questo posto era la libreria preferita da me e dai miei amici artisti… ora, al suo posto, hanno fatto un bar!!!

SBARBARO - Lo so, lo so.... Però i tempi cambiano, bisogna accettarlo; già che siamo qua, andiamo a bere qualcosa. Io prenderò del buon vino, per me... e un po'
d'acqua per la piccola.

MONTALE - Io .... una limonata!

SBARBARO - Ti piacciono i limoni, vero?

MONTALE - Da "quando un giorno da un malchiuso portone / tra gli alberi di una corte" ho visto "il giallo dei limoni". . . .. "in petto mi scrosciano le loro canzoni"...

SBARBARO - Capisco... la mia passione, invece, oltre al bere e alle belle donne, è quella di giocare con i bambini.

BAMBINA: "Padre, se anche tu non fossi mio/ padre, se anche fossi un uomo estraneo,/ per te stesso egualmente t'amerei,/ Che mi ricordo d'un mattin d'inverno/ che la prima viola... "

MONTALE - "Sbarbaro, estroso fanciullo, piega versicolori/ carte e ne trae navicelle"... Sai, Camillo, guardandoti, mi sono venuti alla memoria ricordi della mia infanzia...

SBARBARO - Racconta, sono curioso!

MONTALE - "Ricordo la farfalla ch'era entrata/' dai vetri schiusi... la casa delle mie estati lontane... Ricordo Maria, la donna barbuta, che mi veniva a prendere a scuola, la Signora Laguzzi, che abitava sopra di me... ma soprattutto mi ricordo di quei due, quelli di Corso Dogali, il Carubba, con l'organino a manovella e il cieco che vendeva il bollettino del lotto"....

SBARBARO - Mi pare che il nostro tempo non ti piaccia proprio... perché? Ci sono più tecnologie, più divertimenti... ci sono perfino le veline in TV, che vanno in giro mezze nude!!! Che cosa vuoi di più???

(entrano due veline che tengono a braccetto Del Piero e Totti)

MONTALE - La cultura!!! L'arte!!! Hanno addirittura trasformato il mio Golfo dei Poeti in un container!! E, poi, i miti di questa generazione non sono più i pensatori, i poeti, i filosofi che studiavano nelle Università, ma sono i calciatori che vanno al C.E.P.U.!!!

SBARBARO - Signor Del Piero, chi erano Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello?

DEL PIERO - ... Le Tartarughe Ninja!

SBARBARO - Prova con l'altro, mi sembra più sveglio!

MONTALE -  Che cosa ha scritto Dante, Signor Totti?

TOTTI - Bohh???? (escono le veline e i calciatori)

MONTALE - Hai visto, Camillo, com'è ridotta l'Italia???

SBARBARO - Mi stai convincendo, Eugenio, forse hai ragione tu, i nostri tempi erano migliori

BAMBINA - Posso farvi una domanda sul mio futuro, sul mio lavoro, in futuro?

MONTALE - "Non chiederci la parola che squadri da ogni lato/ l’animo nostro informe... Non domandarci la formula che mondi possa aprirti"

BAMBINA - Sareste favorevoli ad un mio futuro da velina? Secondo voi, così, potrei passare alla storia?

MONTALE - " La storia non è magistra di niente che ci riguardi" - (i due poeti svengono sulle sedie e la bambina esce)

Nella scena finale, tutti gli attori entrano uno per volta e si dispongono a caso sul palco. Ciascuno legge o recita otto versi della poesia LITANIA di Giorgio Caproni)

(sipario)
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eugenio Montale e l'upupa

 

 

 

 

 

 

 

Camillo Sbarbaro

fotografia gentilmente concessa da

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