TECNICHE DESCRITTIVE

ANALISI

 

Ordine spaziale

dall'alto in basso

dal basso in alto

davanti dietro sotto sopra

 

dall'interno all'esterno

dall'esterno all'interno

 

 

soggettiva

oggettiva

 

scopo della descrizione

(informare, persuadere, emozionare, ricordare)

Ordine logico  

dal particolare al generale

dal generale al particolare

 

Ordine temporale prima dopo durante

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella cripta

Le mura del cimitero erano state imbiancate l'estate precedente, ma lì erano ancora grigie e coperte di muschio.

 In mezzo alla sterpaglia si intravedevano lapidi rotte e vecchi vasi rovesciati.

Il silenzio era inquietante e il luogo, alla luce della luna, appariva tetro e irreale.

Alla cripta sotterranea si accedeva attraverso un'entrata nascosta da una pietra piatta, coperta di muschio, quasi invisibile sotto un abete.

Sotto si apriva uno stretto cunicolo, che terminava con una piattaforma.

Tutt'intorno era buio pesto. Nell'aria stagnava un odore di marcio e di muffa.

Una scala portava all'interno della grotta, dove brillava un lumicino fioco. Una candela sottile bruciava in una nicchia vicino all'ingresso, gettando ombre danzanti e spettrali sulle pareti.

Dal basso soffitto si staccavano gocce di umidità che scivolavano verso terra formando piccole pozze maleodoranti. In un angolo, un pipistrello dormiva, avvolto nelle sue ali nere.

Angela Sommer-Bodenburg, Vampiretto, Salani

 

 

Una stanza al mare

La stanza era grande, bianchissima, con soffitto a volta, lenzuola, copriletti, coperte tutto bianco. Il pavimento era di mattonelle azzurre e su quell'azzurro freddo e lucente, in terrazza, c'erano un tavolo bianco e due sedie di vimini dipinte di bianco.

La terrazza guardava il mare. Sul mare blu, si vedeva un grande panfilo blu, fermo e ondulante, e dietro il panfilo un motoscafo bianco in corsa

Goffredo Parise, I sillabari, Rizzoli

 

Cielo sul mare

Sul mare non una vela, ma due bande di cielo di diverso colore. Una più in alto, di un argento azzurrino, chiarissimo, pregno di luce, fra le nubi grigie, una più in basso, color giallo cromo, uguale, striata da molte nubi grigie. Poi una banda scura, poi la linea del mare.

Angelo Beltramelli, Scritti, Mondadori

 

Calò

Il socio di mio padre, Calò, è un calabrese, gran lavoratore, che in cuoi e pellami ha sempre commerciato; lo vedo da come si muove a suo agio in questa specie di ufficio che un tramezzo e una vetrata separano dal reparto calzoleria.

-Papà sarà qui tra poco- mi fa- pigliati una sedia.

E' un bell'uomo dai capelli neri, ricci, baffetti a spazzolino, dentatura forte, fazzoletto profumato nel taschino.........

da L'età del desiderio di Carlo Castellaneta, Mondadori

Garau Petter, Il nonno dei perché, Giunti

 

Un ragazzo libero

Un bel ragazzo dai capelli biondi, dalle gote rosee e paffute, dallo sguardo azzurro e profondo, dalle membra snelle e robuste, che cresce libero e selvaggio ai venti e al sole della sua costiera natia, che passa le sue giornate ad arrampicarsi su per le sartie dei bastimenti, a tuffarsi e sguazzare nell'acqua, a ruzzolare e giocare coi monelli del porto, a correre per le montagne in caccia di uccelli e di grilli ed a frugare la scogliera per scavarvi i ricci e i granchi: ecco quale doveva essere a dieci anni, il futuro capo dei Mille

(Giuseppe Guerzoni)

 

I monaci benedettini

I monaci cominciano la loro giornata alla tre del mattino,quando nella cappella del convento hanno inizio le funzioni religiose: il canto dei Salmi, la recita delle orazioni, la lettura del Vangelo o qualche passo della Bibbia.

Al termine della messa si ritirano in biblioteca.

Alle nove il prete, che spesso vive fuori del convento, celebra una seconda Messa, alla quale tutti hanno l'obbligo di intervenire.

Dopo la funzione ciascuno se ne va per i fatti suoi: i cuochi in cucina,  i giardinieri nell'orto, i falegnami in officina.

Alle undici viene servita la colazione.

Ecco il menu: mezzo chilo di pane, un piatto di formaggio e frutta.

A tavola nessuno parla, a meno che l'abate non inviti esplicitamente a farlo: un monaco legge ad alta voce le Vite dei Santi:
Dopo mangiato è consentito un sonnellino.

Poi ricomincia il lavoro e la preghiera.

A calar del sole, dopo una  frugale cena, di nuovo al letto.........

(Indro Montanelli- Roberto Gervaso)

 

Evoluzione del tempio

Il tempio primitivo era una semplice stanzetta rettangolare di modeste dimensioni e col tetto spiovente. Esso era costruito generalmente in legno, oppure in mattoni essiccati al sole e serviva per contenere una statua del dio sole:

In seguito, sulla sua facciata si sviluppò una specie di porticato, detto prònao, che in greco significa appunto"davanti al tempio". il porticato era sostenuto da due o più colonne di legno, ricavate da tronchi d'albero. Le colonne di legno vennero, poi, sostituite con altre di pietra: Sopra il portico appare già il caratteristico frontone triangolare:

Verso il VII sec. a.C. il tempio assume la caratteristica forma che noi conosciamo, grazie a una geniale invenzione: un colonnato continuo che circonda, su tutti e quattro i lati, le pareti del tempio:

Questo colonnato, detto peristilio, aveva soprattutto lo scopo di abbellire il tempio: esso infatti fu costruito per nascondere in parte le nude pareti della "cella", che ospitava la statua della divinità, creandole attorno un suggestivo gioco di luci e di ombre:

da Enciclopedia Capire

 

Il bosco

Sopra di loro era il verde tenero trasparente delle foglie; intorno a loro il verde vellutato degli arbusti ancora scintillanti di pioggia; sotto di loro il verde cupo dei muschi; il verde morto delle marcite, il verde brillante delle erbe:
E verdi sembravano i raggi che filtravano attraverso i rami in mille nastri fluorescenti, che andavano a disegnare sul terreno dischetti fulgidi:

G Padoan, riduz e adatt da , Il fantasma del Monte che Barba, Piccoli

 

Le nuvole

Oh, le nuvole, belle ondeggianti, sempre in movimento!

Esse sono tenere, delicate, mansuete. Si librano argentee a strati, veleggiano serenamente bianche con orli dorati, sostano in riposo, colorate di giallo, rosso, azzurrino. Strisciano cupe e lente, s'incalzano correndo come cavalieri furibondi.

Hanno le forme di isole beate, somigliano a vele palpitanti, a cicogne migranti.

Michael Ende, La natura aperta, Mondadori

 

Una terra di sogno

Due mari, tre gruppi montuosi, un susseguirsi di insenature e di splendide spiagge, candide rovine della Magna Grecia, borghi aggrappati alle rocce e verdi vallate: questa è la calbria:

Un viaggio alla scoperta dei luoghi più suggestivi può iniziare dalla costa ionica, dove il mare ritaglia fazzoletti di sabbia dalle sfumature ocra:

Immergersi nel cuore della riserva naturale di Capo Rizzuto è una vera emozione: i fondali bassi e ricchi di vita sono uno spettacolo magico.

Forse per questo Omero, grande poeta greco, ha immaginato proprio qui la dimora della bella Calipsp, dove Ulisse rimase per ben sette anni, illuso dalla promessa dell'eterna giovinezza:

(da Meridiani: Calabria)

PRODURRE

 

 

 

a)      Descrivi il paesaggio partendo dal basso verso l’alto.

b)      Descrivi lo stesso paesaggio partendo dall’alto verso il basso

c)      Descrivi usando i dati spaziali: davanti, dietro, a destra e a sinistra, sotto sopra, di fronte, di lato, nel mezzo.

d)      Descrivi senza un ordine preciso, ma iniziando da ciò che ti colpisce di più.

      e) Sottolineiamo il punto di vista proponendo queste attività:

  •  Descrivi un compagno simpatico

  •  Descrivi un compagno antipatico

Ricava i diversi schemi descrittivi dai brani proposti, evidenziando lo scopo dell'autore e i dati sensoriali utilizzati.