home

 

L' autoritratto

La tendenza dell'artista a parlare di sé, cioè a fare di se stesso l'oggetto dell'opera d'arte, si afferma a partire dal Quattrocento, quando la figura umana diventa oggetto di studio particolare. Ma è soprattutto dal XVIII  secolo in poi che l'autoritratto si carica di contenuti psicologici e introspettivi, cercando di comunicare, attraverso le forme esterne, il mondo interiore dell'artista. In questa breve antologia compaiono documenti scritti e figurativi che costituiscono significative testimonianze di quanto affermato; essi si collocano tutti tra l'età preromantica e quella contemporanea. Le poesie, tutti sonetti, sono chiare riprese l'una dall'altra, anche se ogni poeta sottolinea maggiormente il suo messaggio personale; i dipinti seguono invece le tecniche personalissime di alcuni tra i più grandi artisti di tutti i tempi. Senza contare che l'autoritratto resta una pratica molto diffusa: non solo il modello può essere sempre disponibile, ma costituisce motivo di indagine, conoscenza e rivelazione di sé.

 

Sublime specchio di veraci detti...


Sublime specchio di veraci detti,
mostrami in corpo e in anima qual sono:
capelli, or radi in fronte, e rossi pretti;
lunga statura, e capo a terra prono;

sottil persona in su due stinchi schietti;
bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono;
giusto naso, bel labro, e denti eletti;
pallido in volto, più che un re sul trono:

or duro, acerbo, ora pieghevol, mite;
irato sempre, e non maligno mai;
la mente e il cor meco in perpetua lite:

per lo più mesto, e talor lieto assai,
or stimandomi Achille, ed or Tersite:
uom, se' tu grande, o vil? Muori, e il saprai.

(Vittorio Alfieri, 1749-1803)
 

Nel riconoscere la "verità" del suo autoritratto (v.1), Vittorio Alfieri punta sull'accostamento e sulla corrispondenza dei tratti fisici a quelli morali, in particolare nelle due quartine.

Le terzine offrono invece esclusivamente aspetti caratteriali che indicano la personalità tormentata dell'autore e che culminano nella domanda conclusiva, retorica e scenografica.

NOTE: v. 13 - Achille è sinonimo di eroismo e di coraggio; Tersite, altro personaggio dell'Iliade, indica viltà e bassezza d'animo.

APPARATO DIDATTICO

1. Riscontrare le corrispondenze tra gli elementi fisici e quelli relativi al carattere.

2. Cogliere le numerose espressioni contrastanti e riferirle alla personalità del poeta.

 

Vincent Van Gogh (1853-1890), Autoritratto fondo blu, 1889 - Musée d'Orsay, Parigi.

 

 

Vincent Van Gogh è tra i pittori più prolifici di autoritratti, proprio perchè intende l'autoritratto come unica possibilità di dialogo con se stesso. Con pennellate rapide e tormentate, egli mette sulla tela il suo dramma umano, cercando di unificare sensazione visiva e percezione emozionale. La sofferenza emerge dal volto tirato, dallo sguardo intenso e fisso su un punto che va oltre l'osservatore, dalla fissità della figura che contrasta con il dinamismo dello sfondo, l'"alone psicologico" del quadro.

APPARATO DIDATTICO

1. Spiega come Van Gogh riesca ad esprimere il suo disagio esistenziale e come si serva dell'autoritratto per "rivelare" la propria dimensione psicologica

2.Cerca di individuare nel dipinto gli elementi (colori, linee...) che comunicano lo sforzo di indagine interiore e la potenza espressiva dell'artista

Van Gogh and his Art  
Attività CLIL(Content and Language Integreted Learning) per la classe 5 scuola primaria

 

Il proprio ritratto


Solcata ho fronte, occhi incavati intenti;
crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto;
labbri tumidi arguti, al riso lenti;
capo chino, bel collo, irsuto petto:

membra esatte; vestir semplice eletto;
ratti i passi, il pensier, gli atti, gli accenti:
prodigo, sobrio; umano, ispido, schietto;
avverso al mondo, avversi a me gli eventi;

mesto i più giorni e solo; ognor pensoso;
alle speranze incredulo e al timore;
il pudor mi fa vile; e prode l'ira:

cauta mi parla la ragion; ma il core,
ricco di vizi e di virtù, delira:
Morte, tu mi darai fama e riposo.

(Ugo Foscolo, 1779-1827)
 

Il sonetto è un rifacimento del modello alfieriano, ma con un'insistenza ancora maggiore sull'indole e sullo stato d'animo, mentre gli aspetti fisici passano in secondo piano.

L'individualismo appare leggermente mitigato da una maggiore apertura ai contatti col mondo esterno (v.8), ma il carattere tormentato e ricco di contrasti è ancora protagonista della poesia.

APPARATO DIDATTICO

1. Sulla base della descrizione fisica, c'è somiglianza tra Alfieri e Foscolo?

2. Quale  funzione assume la morte nei due sonetti? Quale ruolo ha in genere la morte nella produzione foscoliana?

3. Come si configurano i rapporti del poeta col mondo esterno?

 

Pablo Picasso (1881-1973), Autoritratto, 1907 - Parigi, Museo Picasso (Falso d'autore, da http://www.fakemaster.it previa autorizzazione)

 

L'opera risale alla fase di transizione di Picasso verso il cubismo. Lo sguardo, serio ma inespressivo, tende ad assumere il carattere di una maschera: il naso è sproporzionato, i lineamenti sono stilizzati e netti.

APPARATO DIDATTICO

1. Spiega come la visione proposta da Picasso non derivi dalla sensazione visiva diretta della realtà, ma da fattori intellettuali, da nozioni già contenute nella coscienza.

2. A quali esigenze formali risponde l'autoritratto di Picasso? Quali dati tecnici e strutturali permettono di riconoscere lo stile con cui è stato realizzato questo autoritratto?

 

Autoritratto

Capel bruno; alta fronte; occhio loquace;
naso non grande e non soverchio umile;
tonda la gota e di color vivace;
stretto labbro e vermiglio; e bocca esile;

lingua or spedita or tarda, e non mai vile,
che il cor favella apertamente, o tace,
giovin d'anni e di senno; non audace;
duro di modi, ma di cor gentile.

La gloria amo e le selve e il biondo iddio;
spregio, non odio mai; m'attristo spesso;
buono al buon, buono al tristo, a me sol rio.

A l'ira presto, e più presto al perdono;
poco noto ad altrui, poco a me stesso:
gli uomini e gli anni mi diran chi sono.


(
Alessandro Manzoni, 1785-1873)

 

In questo sonetto (composto all'età di 16 anni e poi rifiutato dall'autore)  la descrizione fisica appare solo un pretesto, un punto di partenza per poi parlare degli aspetti legati al carattere. Un carattere decisamente più incline all'autocompiacimento rispetto ai testi visti prima.

NOTE: v. 6 - che il cor favella apertamente: che dice apertamente ciò che il cuore pensa

v. 9 - il biondo iddio: la grafia, minuscola, è dell'autore, che a quei tempi studiava presso un collegio di Padri Somaschi.

APPARATO DIDATTICO

1. Descrivere il carattere dell'autore come appare dal sonetto. Quali tratti della personalità appaiono più tipici dell'adolescenza?

2. In base a quali elementi si può dedurre che il poeta "piace" a se stesso?

 

Maurits Cornelis Escher (1898-1972), Autoritratto, 1943 

M.C. Escher’s “Self Portrait” © 2007 the M.C. Escher Company – the Netherlands. All rights reserved. Used by permission. www.mcescher.com

 

Lo specchio e le  potenzialità riflettenti di una superficie piatta, concava o convessa hanno sempre affascinato il genio creativo di Escher, che anche in questa  riproduzione di se stesso su gesso litografico "fa emergere la dimensione spaziale dalla superficie" piatta del disegno (B.Ernst: Lo specchio magico di M.C.Escher - Taschen - 1990). L'immagine riflessa sembra vivere di vita propria, autonomamente. Non c'è sfondo, qui, e l'ovale dello specchio racchiude solo la parte più significativa dell'uomo: occhi, naso e bocca in uno zoom estremamente dettagliato.

APPARATO DIDATTICO

1. Per quali motivi, secondo te, un artista avverte il bisogno di "guardarsi allo specchio"?

2. In che modo questo atteggiamento può essere interpretato in un periodo che "impone" una diversa rappresentazione dell'essere umano?

 

back

a cura di Paola Lerza

Si ringrazia la prof. di Storia dell'Arte Rita Bellarmi per la consulenza fornita