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Il significato allegorico dello speculum

Probabilmente sulla base di un'affermazione di S. Paolo, tutto il Medioevo fu portato a interpretare la realtà come simbolo, e la natura come una complessa tessitura allegorica in cui Dio celava la sua Verità. Il termine speculum diventa tecnico, in questo senso: compito dell'uomo è leggere nello specchio e trovarvi le chiavi interpretative della volontà divina. Dio in pratica si "riflette" nel mondo, e lo speculum diventa un punto di riferimento, un modello da imitare, o anche una raccolta sapienziale. Speculum si chiamarono le prime opere enciclopediche e i trattati moralistici che proponevano paradigmi morali (Specula principum, con norme comportamentali per i sovrani, Specula poenitentiae, con precetti per la condotta del buon cristiano, eccetera)

Videmus nunc per speculum in enigmate, tunc autem facie ad faciem"

(Paolo di Tarso Cor I,13,12)

 Ora vediamo le cose attraverso uno specchio, per enigmi, ma un giorno le vedremo faccia a faccia

 

   

Omnis mundi creatura
quasi liber et pictura
nobis est in speculum;
nostrae vitae, nostrae mortis,
nostri status, nostrae sortis
fidele signaculum.
Nostrum statum pingit rosa
nostri status decens glosa
nostrae vitae lectio;
quae dum primum mane floret,
defloratus flos effloret
vespertino senio.

Alano di Lilla (1125-1203), De Planctu Naturae

TRADUZIONE: Al mondo ogni creatura è come un libro e una pittura per noi in uno specchio, fedele simbolo della nostra vita, della nostra morte, del nostro stato, della nostra sorte. La rosa dipinge la nostra condizione, la rosa, glossa che si adatta al nostro stato, commento della nostra vita. Essa (la rosa), fiorisce al mattino, e disfiorato fiore sfiorisce con la vecchiaia della sera.

A[u]ctorem luminis omnis
Invoco, quod mentem celesti compluat inbre,
Imbuat, illustret, vitiorum nube fugata;
Adsit et huic studio lumen de lumine, Patris
Splendor seu speculum, sapientia, forma, figura;
Pingat opus pictor rerum, vitalia cordis
Spiritus accendat, sacro spiramine cuius
Frigida flammantur, mollescunt dura, rigantur
Arida

Legenda versificata sanctae Clarae, vv. 41-48 (sec. XIII)

TRADUZIONE: Invoco il creatore di ogni luce, che riempia di pioggia celeste la mia mente, la imbeva, la illumini, dopo aver messo in fuga la nube dei vizi; accompagni questo studio la luce della luce, lo splendore e lo specchio del Padre, la sapienza, la forma e l'immagine; dipinga la mia opera il pittore di tutte le cose,  accenda il mio cuore lo Spirito, dal cui sacro afflato ciò che è freddo viene acceso, ciò che è duro viene ammorbidito, ciò che è arido viene irrigato.

Repelle a nobis, piissime pater, hoc opprobrium, et cito profer nostrum gaudium.

Monstra te nobis propitium, in quem semper respeximus unicum, quem nobis inspiciendum proponimus speculum, a quo postulamus auxilium.

 

 

Bardo presbyter (sec. XI), Vita Anselmi episcopi Lucensi

TRADUZIONE : Allontana da noi, santissimo padre, questa vergogna, e recaci presto la nostra gioia. Mostrati propizio a noi, tu al quale sempre e solo guardiamo, che ci proponiamo come specchio da osservare, al quale chiediamo aiuto

   

Apparato didattico

1. Spiegare il valore allegorico del termine speculum nei brani presentati

2. Quali altri termini, in questi testi, rimandano al linguaggio allegorico e/o religioso?

 

 

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a cura di Paola Lerza