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AFRICA

a cura di Gabriella Rapella, Elvira Tognini ed Alessandra Bucchi  

Haina

fiaba del Marocco

montagne 7 colori


Una bellissima fanciulla di nome Haina, fidanzata con un bel giovane del suo paese, un giorno andò raccogliere legna nel bosco con le sue amiche. Mentre raccoglieva i rami secchi, vide a terra un mortaio d'oro. Subito pensò di prenderlo perché era molto bello e prezioso e lo mise da parte per portarlo a casa: aveva in mente di venderlo e di ricavarne tanti soldi. Quando fu l'ora di fare ritorno a casa, lo prese e si accorse che era molto pesante. Decisa nel suo intento, s'incamminò con le amiche ma faticava molto a tenere il passo. Le ragazze cercarono di dissuaderla dal suo intento, ma lei a tutti costi volle portarlo con sé. Rimase sempre più indietro e, ad un certo punto, non vide più nessuno e si trovò da sola. A questo punto dal mortaio uscì un diavolo che le disse di volerla sposare e le ordinò di seguirlo nella sua casa tra le montagne. Quando il fidanzato si accorse che Haina non era tornata, partì alla sua ricerca, ma nel bosco non c'era alcuna traccia di lei. Camminò in tutte le direzioni finché arrivò alle montagne dei sette colori e chiese alla prima montagna se avesse per caso visto la sua ragazza, ma questa gli rispose di no. Poi chiese alla seconda e poi alla terza e così via, ma né la montagna gialla, né quella arancione, né quella rossa, né quelle di altri colori avevano notizie da dargli. Fu la montagna marrone ad informarlo che la sua ragazza era stata portata a casa del diavolo, nella montagna nera. Aggiunse però di fare molta attenzione perché se il diavolo l'avesse riconosciuto, se lo sarebbe mangiato. Allora il giovane prese una pelle di mucca, si travestì per non farsi riconoscere e salì sulla montagna nera. Vide la ragazza stava che pettinando i capelli del diavolo. Di nuovo fece ritorno alla montagna marrone. Questa gli consigliò di prendere molto sale e un ago; infatti il diavolo non sopportava il sale e con l'ago avrebbe potuto ucciderlo. Il giovane tornò alla montagna nera e vide il diavolo che si era addormentato, allora gli buttò il sale negli occhi, prese Haina e fuggì. Quando il diavolo si svegliò, sentì i suoi occhi bruciare urlò dal dolore, poi si rese conto che la ragazza non c'era più e corse come un pazzo fuori dalla montagna. Vide i due fuggiaschi all'orizzonte e cercò di raggiungerli; quando fu vicino a loro, il giovane buttò dell'altro sale che mise ancora una volta il diavolo in difficoltà. Quando ebbe finito il sale, gettò l'ago e il diavolo morì.
I due giovani tornarono finalmente al loro paese, si sposarono e vissero felici e contenti.

 

APPARATO DIDATTICO

 

  • Quali sono i personaggi che compaiono nella fiaba?
     
  • Chi è il protagonista?
     
  • Chi è l’antagonista?
     
  • Chi sono gli aiutanti?
     
  • Quali sono i mezzi magici?
     
  • Dividi la fiaba in otto sequenze
     
  • Dai un titolo ad ogni sequenza. Esempio: Haina trova un mortaio e decide di portarlo a casa
     
  • Unisci fra loro i titoli delle sequenze usando gli opportuni legamenti, così da ottenere il riassunto della fiaba.
     
  • Sul testo del tuo riassunto cerchia i legamenti che hai usato per unire i titoli delle sequenze. Controlla che non ci siano ripetizioni

 

L’uomo non torna più

mito africano

sole luna


Fidi Mukullu chiamò il Sole, la Luna, le Pleiadi e l’Uomo. Fidi Mukullu disse al Sole: “Vai a prendermi del vino di palma”. Il Sole andò, spillò il vino e senza berne lo portò a Fidi Mukullu.
Fidi Mukullo disse: “Ne hai bevuto?”
“No”
“Ora vedrò. Entra in questa fossa; se non hai mentito potrai tornare quando vorrai.”
Il Sole disse: “Tornerò domani”. E il sole il giorno dopo ricomparve.
Fidi Mukullu disse alla Luna: “Vammi a prendere del vino di palma”. La Luna andò, spillò il vino e senza berlo lo portò a Fidi Makullu. Questi disse: “Ne hai bevuto?”
“No”
“Ora vedrò. Entra in questa fossa: se non hai mentito, potrai tornare quando vorrai”
La Luna disse: “Tornerò fra un mese”. E un mese dopo la Luna ricomparve.
Fidi Mukullu disse alle Pleiadi: “Andate a prendermi del vino di palma”. Le Pleiadi andarono, spillarono il vino e senza berne lo portarono a Fidi Mukullu. Questi disse: “Ne avete bevuto?”
“No”.
 “Ora vedrò. Entrate in questa fossa; se non avete mentito, potrete tornare quando vorrete”.
Le Pleiadi dissero: “Torneremo alla fine della stagione secca”. E al termine della stagione secca le Pleiadi riapparvero.
Fidi Mukullu disse all’uomo: “Vammi a prendere del vino di palma”. L’Uomo andò, spillò il vino, spillò il vino, ne bevve e portò il resto a Fidi Mukullu. Fidi Mukullu disse: “Ne hai bevuto?”
“No”
“Ora vedrò. Entra in questa fossa, e se non hai mentito potrai tornare quando vorrai.”
L’Uomo disse: “Tornerò di qui a dieci giorni”.
Il Sole si alza ogni giorno. Ogni mese riappare la Luna. Le Pleiadi ricompaiono a ogni stagione piovosa. L’Uomo mentì e rubò. L’Uomo muore e non torna più.

 

 

APPARATO DIDATTICO

  • All’inizio che cosa c’era?
     
  • Chi viene e crea le prime cose? Quali sono i primi elementi creati?
     
  • Con che cosa viene formato l’uomo?
     
  • Qual è la caratteristica dell’uomo?
     
  • Gli elementi creati dopo l’uomo hanno tutti una caratteristica in comune. Quale?
     
  • Gueno è il nome di una divinità. Che cosa fa Doondari quando scende per l’ultima volta sulla terra sotto forma di Gueno?
     
  • Con quale tipo di linguaggio ti sembra scritto questo mito?
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