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Liceo Scientifico Statale Leonardo da Vinci - GENOVA - Introduzione

Studio di un caso

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IL PORTALE DI PASSO DEI BALESTRIERI GENOVESI

Introduzione 

Nei pressi del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, proprio lungo una crêuza percorsa dagli studenti per andare a scuola, c'è una struttura in penoso stato di abbandono: si tratta di un vecchio portale.
Notato da alcuni ragazzi, il portale è diventato fonte di interesse, rafforzato dalla somiglianza evidente con altre porte genovesi (porta Pila) e dalla presenza, al di là di esso, dei resti di un giardino con una particolarissima fontana.
Questo elaborato è la sintesi della ricerca condotta a più livelli sul portale dalla classe III D, guidata dagli insegnanti delle diverse discipline.
Sono state scattate foto, rilevate misure, effettuati disegni dal vero. Sono state scritte descrizioni tecniche e composti racconti di fantasia. Sono state condotte ricerche d'archivio, che hanno permesso di ricostruire, almeno parzialmente, la storia di questo manufatto architettonico, ponendo quantomeno alcuni punti fermi nelle vicende che hanno riguardato la zona.
Insieme abbiamo riflettuto sui concetti di porta e di hortus conclusus e sui temi del salmo 31, il cui incipit è scritto sotto l'edicola del portale.
Le visite guidate al Docsai e all'archivio del Magistrato di Misericordia ci hanno consentito di scoprire realtà cittadine poco note, ma di enorme significato per la conservazione della memoria locale.
L'intento iniziale era anche quello di rivolgere un appello alle autorità competenti, nella speranza che qualcuno potesse prendersi cura del portale, lo ripulisse e lo valorizzasse. Non abbiamo rinunciato del tutto alle nostre aspettative.
A conclusione del lavoro, rivolgiamo un ringraziamento sentito a quanti ci hanno aiutato. Si tratta in particolare del dott. Enrico Isola dell'Archivio Storico del Comune di Genova, della dott.ssa Isabella Merloni dell'Archivio del Magistrato di Misericordia e della dott.ssa Andreana Serra del Docsai.

Gli studenti e il Consiglio di Classe della III D

 

                                 

pristino

La speranza è che qualcuno possa prendersi cura del portale e che il giardino abbandonato possa tornare a fiorire.

Fotografia DI CLASSE

IL VALORE DELLA PORTA

La porta è simbolo forte e, come tutti i simboli, polivalente. Dalla porta si passa per entrare e per uscire, le porte ci rinserrano nel privato, garantiscono l'intimità, le porte ci immettono nelle strade, ci consegnano alla relazione con la polis. Metaforicamente anche il nascere e il morire sono porte, le uniche forse che ci si aprono davanti senza che noi possiamo deciderlo, per chiamarci dentro e al contempo per metterci fuori. Dentro e fuori è la logica della vita, la logica delle relazioni, la logica dell'appartenenza. Una logica quanto mai sottile, quanto mai delicata. A parte le due grandi porte, la prima che ci immette nel tempo e l'ultima che ci introduce oltre il tempo, tutta la nostra vita si snoda tra l'entrare e l'uscire. Tutta la nostra vita si decide in base a coloro a cui apriamo e coloro che teniamo fuori, coloro verso cui andiamo e coloro che ci rifiutiamo d'incontrare. Inclusione - esclusione, la storia della Chiesa le conosce entrambe,  per questo è storia di benevolenza e benedizione, è storia di condanna e di scomunica. La benevolenza include, la condanna esclude, ma è anche storia di uscita verso il mondo e di missione, di storia di abbandono della fede e di rifiuto. Non c'è porta senza soglia e per chi crede su quella soglia c'è Dio. Come dice il salmo 121, "Il Signore custodirà quando esci e quando entri da ora e per sempre".

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