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DIDATTICA     JKLM

K

Piero è un po’ cicciottello, non va bene a scuola, i suoi compagni, con in testa il perfido Luigi, lo prendono in giro, è triste e solo.
Finché un giorno incontra un piccolo drago fuggito dal suo paese: ha solo una testa e i draghi a tre teste lo deridono perché non sa soffiare il fumo colorato. Il piccolo drago accompagna Piero in casa, a scuola, dappertutto. Vuole imparare a scrivere, leggere, disegnare, fare le capriole. Piero, per insegnare a lui, è costretto a impegnarsi, supera le sue difficoltà, acquista fiducia e sicurezza. Alla fine trova perfino il coraggio di ribellarsi a Luigi e viene premiato con un invito al compleanno di Susi.
Una storia semplice e immediata: i bambini si identificano subito nell’emarginato Piero, provano simpatia per il draghetto, odiano Luigi ed esultano alla sua sconfitta. Suddivisa in 12 brevi capitoli, si presta ad una lettura animata a puntate, per bambini dai 6 ai 9-10 anni. Per la lettura individuale, dai 7 anni.

(Daniela Borsato)

L

Sono svedese, mi chiamo Pippi. Vivo da sola, mia madre vive in cielo e da lì mi guarda con un lunghissimo cannocchiale. Ogni tanto alzo lo sguardo e la saluto con la mano. Mio padre è capitano di marina e navigava quando ha fatto naufragio. Ora vive in un’isola ed è diventato re in mezzo a dei signori neri. Non ho paura di nulla, abito da sola, ve l’ho detto, in un posto bellissimo che si chiama Villa Villacolle. Sono pure ricca e faccio quello che mi pare. Mangio perfino senza posate. Non ho paura di niente, nemmeno della notte. E poi sono forte, più forte di tutti i maschi del mondo. E sono femmina. E ho i capelli rossi, le lentiggini, gli occhi verdi. Con me ci sono il mio cavallo bianco a pois neri e il signor Nilsson, la mia scimmietta. Sono molto furba e allegra.
Ogni mattina faccio un po’ di ginnastica, mi metto dritta impalata e faccio quarantatre salti mortali senza mai fermarmi. Poi bevo una tazza di caffé e mangio pane, burro e formaggio in santa pace.
Avrei ancora tante cose da dirvi di me, dei miei amici, delle mie avventure, ma… "sono una cerca-cose e voi sapete anche troppo bene come questa professione non lasci mai un minuto libero”… devo andare.
Cosa posso aggiungere?
Pippi ha rivoluzionato il mondo delle fiabe, ha ignorato il principe azzurro, non si è addormentata, non è andata al ballo, non ha aspettato baci e rospi, non ha lottato contro streghe, matrigne e sorellastre. Ha tirato fuori la creatività, in un mondo di adulti arido e imprigionato nelle regole, nelle convenzioni, nel conformismo.
Una bambina così non si incontra tutti i giorni. Però è vera, ha dentro di sé tutte le bambine del mondo. Tutta la loro voglia di esprimersi, di ribellarsi, di creare, di essere autonome, indipendenti, ribelli e, soprattutto, felici e libere.
L’autrice, che ha sfiorato il Nobel per la letteratura!, scrisse che questo libro rappresentò "la rivoluzione dei bambini, la realizzazione dei loro sogni, la rivincita contro il predominio spesso assurdo dei grandi.

(Maria Cristina Rosa)

 

Cipì è il primo libro di M. Lodi, scritto nel 1961.
Egli insegnava nella scuola elementare di Vho di Piadena, suo paese natale e in ventidue anni di insegnamento ha scritto molti libri, alcuni dei quali, come Cipì, insieme ai suoi alunni.
Dalla finestra della loro aula, i ragazzi della piccola scuola di campagna hanno osservato e via via annotato nel corso dell'anno, le vicende della vita dei passeri sui tetti, nei cortili, sugli alberi. È nata così l'idea di scrivere insieme la loro storia.
Il libro narra le vicende di un passero curioso e birichino di nome Cipì, della sua mamma Mamì, della sua compagna Passerì e di molti altri personaggi della natura e del mondo animale: l’animale baffuto, il signore della notte, Margherì, nastro d’argento, palla di fuoco, le farfallette bianche, le nuvole, la pioggia, tutta la natura con l'eterno ciclo delle stagioni…
Cipì, da adulto, proprio come avviene agli uomini, manifesterà un mutamento nel suo carattere, divenendo saggio e riflessivo.
I personaggi del libro aiutano Cipì e i piccoli lettori a riflettere su molti temi: il rapporto con la natura, l'amicizia, la solidarietà, l'organizzazione del mondo animale e l'intervento sulla natura da parte dell'uomo, il quale non sempre rispetta le esigenze dei piccoli animali.
La brevità dei capitoli, il fatto che in seno a ciascuno di essi si concluda una piccola vicenda, che i personaggi siano animali, tutto ciò stimola molto la curiosità dei bambini, che rimangono avvinti dalla storia e curiosi di conoscere al più presto lo svolgimento delle successive vicende. Tutti questi aspetti fanno sì che la lettura risulti accattivante anche per un bambino fra i sette e gli otto anni.

(Adele Chiappisi)

M

“Mordicchia la pipa il vecchio Antonio. Mordicchia le parole e dà loro forma e senso. Parla il vecchio Antonio, la pioggia si ferma ad ascoltare e l'acqua e l'oscurità riposano. I nostri avi più grandi dovettero affrontare lo straniero che venne a conquistare queste terre…”
Che bella la fiaba del Sub! Che poi fiaba non è.
Come non è fiaba la Selva Lacandona e la sua distruzione.
Come non è fiaba la colonizzazione violenta di quei territori.
Come non è fiaba il cumulo di rovine e vergogna lasciato da chi si è appropriato dei territori degli indios per rubarne le ricchezze naturali e sfruttarne la manodopera.
Il vecchio Antonio racconta la sfida che la spada lanciò prima all’albero, poi alla pietra, poi all’acqua. La spada, arrogante e superba, vinse le prime sfide, per poi restare sott’acqua ad arrugginire.
“E l'acqua? Continua il suo cammino, circonda la spada e, senza farci caso, arriva fino al fiume che dovrà portarla fino alla grande acqua dove spengono la loro sete gli Dei più grandi, quelli che crearono il mondo, i primi.”
Qualche metafora, tanto per non perdere il vizio? L’offensiva governativa, la spada del potere, luccicante, potente, violenta, entrò con gran frastuono e senza difficoltà nelle terre zapatiste. Il suo colpo fu grande, arrogante, forte. Ma ora essa invecchia, arrugginendo, in fondo al ruscello.
L’acqua, da che mondo è mondo, prosegue il suo cammino…
La totale compenetrazione tra uomo e natura è una caratteristica tipica della visione del mondo degli indios maya, e caratterizza fortemente il pensiero del Sub, conferendo ai suoi testi (tutti i testi!) una freschezza e una liricità particolari.
Anche la concezione del tempo è completamente diversa da quella del nostro mondo: assoluta e regolata da meccanismi artificiosi. Nella selva i confini tra passato remoto, prossimo e presente sono sempre assai sfumati.
Come sfumati sono i colori delle immagini di questo bellissimo libro., indispensabile ausilio didattico nel vostro lavoro.
Saluti, e che l'acqua dia sollievo e sazi.
Il Sub navigando in giù per il ruscello.
Dalle montagne del sud-est messicano.
Subcomandante ribelle Marcos.

(Maria Cristina Rosa)

 

                                                      

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